Microsoft-Activision: accordo con Sony, Call of Duty resterà su PlayStation dopo l'acquisizione
L'azienda di Redmond ha raggiunto un accordo con PlayStation per continuare a pubblicare i videogiochi della saga sparatutto sulle console del marchio giapponese
È arrivato nel weekend, a poche ore dal termine stabilito per la finalizzazione dell'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, la tanto attesa stretta di mano tra la società americana e Sony: l'azienda ha infatti stipulato un accordo vincolante di dieci anni per mantenere la saga di Call of Duty su console PlayStation anche una volta portato a termine l'affare da 68,7 miliardi di dollari.
La conferma è arrivata con un post su Twitter pubblicato da Phil Spencer, responsabile della divisione gaming di Microsoft, che ha ribadito la volontà di Xbox di offrire ai giocatori la possibilità di accedere ai contenuti desiderati su quante più piattaforme possibili.
"Siamo lieti di annunciare che Microsoft e hanno firmato un accordo vincolante per mantenere Call of Duty su PlayStation dopo l'acquisizione di Activision Blizzard", si legge nel messaggio pubblicato da Spencer, confermando così le precedenti dichiarazioni in merito alla volontà di continuare a proporre la popolare saga sparatutto su PlayStation dopo l'acquisizione. "Ci auguriamo che in futuro i giocatori di tutto il mondo abbiano più scelta per giocare ai loro giochi preferiti".
Si tratta di un accordo simile a quelli stipulati dalla casa di Redmond con "concorrenti" come Nintendo e NVIDIA, ma sensibilmente differente rispetto a quello proposto originariamente da Spencer a Jim Ryan, presidente di Sony Interactive Entertainment. Sebbene Call of Duty sia il principale interesse per la società nipponica, il nuovo accordo non prevede alcuna assicurazione da parte di Microsoft in merito ai franchise di proprietà di Activision o Blizzard, mentre quello originale assicurava a Sony la possibilità di accedere a tutti i giochi futuri di Activision per un periodo minore (apparentemente di tre anni).
Si tratta comunque di una "consolazione" non da poco per l'azienda di Tokyo, considerati gli introiti miliardari che la saga sparatutto garantisce a Sony grazie alle vendite su PlayStation: dopo la vittoria in tribunale e i continui rifiuti da parte di Ryan degli accordi proposti da Microsoft, un contratto vincolante darà alla società l'opportunità di continuare a sfruttare l'appeal di Call of Duty nei prossimi dieci anni in attesa di riuscire a costruire una propria alternativa di spicco, magari contando sul supporto dei veterani di Bungie.
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