Una scelta obbligata

Michela Murgia si è sposata con rito civile: "Non fatemi gli auguri"

La scrittrice e attivista ha sposato Lorenzo e ha pubblicato sui social il video delle firme. Ma ha precisato che la loro è stata "una scelta fatta controvoglia" per garantire i propri diritti

© ansa

"Qualche giorno fa io e Lorenzo ci siamo sposati civilmente". Lo ha annunciato Michela Murgia, pubblicando sui social il video delle firme con in sottofondo la canzone Nobody's Wife di Anouk. La scrittrice, che sta lottando contro un tumore, ha spiegato: "Se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato".

"Ogni giorno una complicazione" -

 Nelle scorse settimane Michela Murgia aveva annunciato di avere un tumore al quarto stadio non più curabile. In quella occasione aveva anche spiegato che si sarebbe sposata, poiché consapevole che le sue condizioni di salute sarebbero peggiorate. Su Instagram Michela Murgia ha scritto di essersi sposata “in articulo mortis”. Ha spiegato che "ogni giorno c’è una complicazione fisica diversa, entro ed esco dall’ospedale e ormai non diamo più niente per scontato".

Le nozze controvoglia -

 Quanto al matrimonio fatto controvoglia, Michela Murgia ha spiegato: "Ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo". Ha quindi chiesto ai suoi follower di non farle gli auguri "perché il rito che avremmo voluto ancora non esiste. Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere".

Una vera famiglia queer -

 "Tra qualche giorno nel giardino della casa ancora in trasloco daremo vita alla nostra idea di celebrazione della famiglia queer", ha aggiunto Michela Murgia, "le nostre promesse non saranno quelle che siamo stati costretti a fare l’altro giorno. Vogliamo condividerlo a modo nostro e lo faremo da questo profilo, senza giornalisti o media vari. Il nostro vissuto personale, come quello di tutti, oggi è più politico che mai e se potessi lasciare un’eredità simbolica, vorrei fosse questa: un altro modello di relazione, uno in più per chi nella vita ha dovuto combattere sentendosi sempre qualcosa in meno".

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