Sembra essere stato inghiottito nel nulla Emile, il bimbo di due anni e mezzo scomparso nel villaggio francese di Vernet, in Alta Provenza, nel pomeriggio di sabato 8 luglio? Al quinto giorno di ricerche sul territorio senza esito, gli inquirenti cambiano strategia e invocano nuovi fondi in arrivo. Circa cinquanta gendarmi stanno perlustrando l'ultima zona inesplorata dell'area della scomparsa prima di dichiarare chiuse le ricerche. Intanto, le indagini proseguono: le macchie di sangue rinvenute su una vettura sono di un animale, mentre altri testimoni verranno sentiti. E' emerso, infatti, che il piccolo non fosse da solo nel giardino della casa dei nonni. Ma con lui dovevano esserci anche zii, zie e cuginetti in visita in montagna, prima di fare rientro in città. E arrivano anche nuove risorse economiche, grazie ai fondi regionali e nazionali che saranno messi a disposizione degli investigatori e dei soccorritori in azione, dopo la costituzione di un'unità di crisi nazionale, per decisione del procuratore di Digne-les-Bains.
Francia con il fiato sospeso per la scomparsa di Emile -
A cinque giorni dalla sua scomparsa, in Francia non è stato ritrovato il piccolo Emile, il bambino di 2 anni e mezzo visto per l'ultima volta da due vicini sabato 8 luglio alle 17.15, mentre si trovava da solo in un viottolo nei pressi di Vernet, nel dipartimento di Alpi dell'Alta Provenza.
Il procuratore di Digne-les-Bains, Rémy Avon, come riportano i media locali, ha riferito che "sono state ricevute quasi 1.200 segnalazioni". Le ricerche del bambino tengono il Paese con il fiato sospeso, ma il procuratore ha precisato che al momento gli inquirenti non hanno "nessun indizio, nessuna informazione, nessun elemento" per capire come sia scomparso.
Sospese le ricerche sul territorio, non le indagini -
Le ricerche sul campo sono quasi terminate e gli investigatori continuano a studiare tutte le ipotesi. L'apertura di un'unità investigativa nazionale è stata decisa dal pubblico ministero: ciò porterà a nuovi fondi regionali e nazionali per andare avanti. Ma non solo. Gli uomini attualmente l lavoro saranno affiancati da ulteriori professionisti e su analisi scientifiche più avanzate. Probabilmente anche nel weekend il paese sarà interdetto agli estranei.
Sul versante delle indagini, si va avanti con gli interrogatori: si ascolteranno nuove persone. Tra loro alcuni residenti che non erano in paese in questa settimana per parlare con gli inquirenti. Altri hanno spiegato di aver affittato la casa a terzi e, dunque, anche gli inquilini verranno convocati e sentiti.
Inoltre, altre auto verranno ispezionati, mentre le analisi di tracce di sangue su una vettura hanno escluso la provenienza umana.
La famiglia del piccolo, considerata "molto religiosa", nella serata di mercoledì si è riunita in una veglia di preghiera nella cappella di Vernet. Con i genitori di Emile, i nonni, gli zii e gli abitanti del villaggio. "Sono molto affiatati e si rifugiano nella religione per affrontare questa tragedia", ha riferito un testimone a BfmTv.
"Quel sabato Emile non era solo" -
Emile si trovava in vacanza nel sud della Francia con i nonni. Il luogo in cui è stato visto per l'ultima volta è una piccolissima frazione di 25 abitanti che si trova a circa 2 chilometri da Vernet, che di residenti ne conta 125.
Come ha appreso BfmTv, il bambino non era solo con i nonni nel fine settimana della sua scomparsa. In quella casa, infatti, era in corso un ricongiungimento familiare per passare il weekend tutti insieme: diversi zii e zie e altri bambini di tutte le età, compresi alcuni minorenni. Si parla di almeno una dozzina di persone che hanno trascorso il fine settimana nella casa di famiglia e un vicino ha raccontato di aver visto Emile sabato mattina in compagnia dei cuginetti.