In un’epoca di rialzo dei tassi di interesse e ritorno di interesse nei confronti dei titoli di stato, cosa che non si vedeva da quasi un decennio, hanno catalizzato l'attenzione dei risparmiatori i nuovi BTP Green emessi dal tesoro italiano per importi miliardari nell'ultimo triennio, ma comunque inferiori alle richieste del pubblico. Questi titoli sono una nuova tipologia di bond sovrano, emessi per la prima volta nel marzo 2021, e hanno lo scopo di finanziare le spese pubbliche legate alla protezione dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici.
Presentano le stesse caratteristiche dei tradizionali BTP, ma si differenziano per il fatto che i proventi raccolti sono destinati a finanziare progetti e iniziative che hanno un impatto positivo sull’ambiente, contribuendo per esempio agli obiettivi delineati dalla “Tassonomia europea delle attività sostenibili” come:
- la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici;
- l’uso e la protezione delle risorse idriche e dell’ambiente marino;
- la transizione a un’economia circolare;
- la prevenzione e il controllo dell’inquinamento;
- la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
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Più nello specifico il rapporto “Allocazione e impatto del BTP Green” pubblicato dal ministero dell’economia sui fondi raccolti nel 2022 emerge che gli interventi nella categoria dell’efficienza energetica costituiscono la principale voce di finanziamento rappresentando il 47,5% del totale. Si tratta di 3,85 miliardi, ripartiti su progetti del 2019 e del 2020, totalmente riconducibili all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio attraverso la misura dell’Ecobonus. Le principali voci di spesa, per entrambi gli anni, riguardano climatizzazione invernale e sostituzione di serramenti. Ai trasporti è destinata una quota pari al 33%, riconducibile a investimenti in conto capitale (infrastrutture ferroviarie, elettrificazioni di tratte ferroviarie, realizzazione di nuove tratte di AV/AC, realizzazione di metropolitane) e a contributi di sostegno alla mobilità ferroviaria di persone e merci. Alla tutela dell’ambiente e della diversità biologica è destinata invece una quota pari al 10,9%, dove le aree marine protette, i parchi nazionali e le riserve naturali statali risultano i principali beneficiari dei finanziamenti, ma in questa voce rientrano ad esempio anche stanziamenti per il Mose di Venezia. Alla ricerca sono state destinate il 5,1% delle risorse, mentre le misure di prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare nonché l’incentivazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresentano, rispettivamente il 2,9% e lo 0,7% della spesa rendicontata nel quadriennio 2019-2022.
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I Btp green hanno raccolto 13,53 miliardi nel 2021, 7,94 nel 2022 e 10 miliardi nel 2023. I finanziamenti dei green bond non possono sovrapporsi a quelli europei del Recovery Plan, ma possono essere complementari. Il rapporto si conclude con una valutazione sull’impatto ambientale degli interventi finanziati dai BTP Green emessi nel 2022, anche in relazione alla riduzione di emissioni di CO2 rilevate, o comunque valutabile con criteri scientifici. Tra le categorie che maggiormente si prestano ad una valutazione di impatto ambientale si segnalano i lavori di efficientamento energetico che, nelle diverse categorie di intervento, hanno contributo ad evitare l’emissione di oltre 307 mila tonnellate di CO2 nel 2019 e di 334 mila tonnellate di CO2 nel 2020.
Gli incentivi fiscali per la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili hanno evitato circa 2,09 milioni di tonnellate di CO2 nel 2021. Considerando invece l’intero periodo di finanziamento della misura tramite emissioni di titoli di Stato green, ovvero 2018-2021, l’impatto ambientale della misura è stimato pari a circa 8,86 milioni di tonnellate di CO2.