Un incendio in piazza Municipio a Napoli ha completamente distrutto all'alba la "Venere degli stracci", installazione d'arte contemporanea realizzata dall'artista Michelangelo Pistoletto. Le fiamme hanno ridotto in cenere la statua e la montagna di indumenti ai quali la Venere si appoggiava. Ignota al momento l'origine delle fiamme, ma subito dopo l'installazione dell'opera a fine giugno erano già stati avanzati dubbi sulla sicurezza dato che la Venere non era protetta in alcun modo. E il sindaco rivela: "C'era una gara social per bruciare la statua". Intanto dall'esame delle telecamere di sorveglianza è stato identificato e poi fermato un senzatetto 32enne.
I problemi di sicurezza erano stati denunciati anche dal deputato Francesco Emilio Borrelli, che paventava il rischio di bravate notturne. Ma Sergio Locoratolo, coordinatore delle attività culturali del Comune, che ha curato il progetto, in un'intervista a "Il Mattino" aveva assicurato che gli stracci erano ignifughi: i panni smessi, aveva chiarito, "sono stati rivestiti di materiale speciale che neutralizza le fiamme; già nella fase di produzione si è pensato a come difenderla non solo dai vandali ma anche da un certo tipo di agenti atmosferici".
Fermato un senza fissa dimora -
Sarebbe un senza dimora di 32 anni l'autore del rogo. L'uomo è stato fermato dalla
Polizia con le accuse di incendio e distruzione di beni culturali. Le indagini svolte dalla Squadra Mobile e dal Commissariato Decumani, attraverso le immagini del sistema di video sorveglianza cittadina, hanno consentito di individuare il probabile autore dell'incendio e di rintracciarlo in una mensa in via Marina.
Pistoletto: "La società stracciona ha preso il sopravvento" -
L'autore dell'opera, Michelangelo Pistoletto, ha affermato che la prima reazione, quando ha saputo che la sua Venere degli Stracci era stata distrutta da un incendio, "è stata di un forte controllo dell'emozione, perché la ragione deve vincere, sempre. Ma dall'altra parte l'emozione e la ragione esistono sempre e sono una dualità che deve trovare un accordo, un bilanciamento, un'armonia". Infine, ha detto: "Questa società stracciona purtroppo ha preso il sopravvento, è come un'autocombustione del lato peggiore dell'umanità".
Il sindaco: "Una gara social per bruciare la statua" -
Intanto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, chiarisce che si sta valutando anche "un coinvolgimento di minorenni" nell'incendio. E rivela: "Mi hanno detto proprio dalla Fondazione Pistoletto che negli ultimi giorni c'era una specie di gara sui social di gente che invitava a bruciare la statua. Purtroppo viviamo in una società in cui questi atti di violenza gratuita sono all'ordine del giorno. Ho sentito il questore e sono pienamente impegnai. Siamo fiduciosi che si possa individuare il responsabile".
Il senso della Venere degli stracci -
L'obiettivo dell'installazione era quello di proiettare Napoli in una dimensione internazionale facendo riflettere cittadini e turisti nell'ambito del programma "Napoli contemporanea" voluto dal Comune. Durante l'inaugurazione lo scultore Michelangelo Pistoletto aveva spiegato che "gli stracci sono dei rifiuti e la Venere, che viene dalla storia e dalla bellezza, li rigenera e di colpo gli stracci diventano opera d'arte e ritornano a vivere. Ora questa Venere, già esposta in città diverse volte, è diventata così grande perché è stata considerata un'icona del nostro tempo ed è presentata in una dimensione iconica per il luogo in cui si trova". E il sindaco Gaetano Manfredi aveva aggiunto che il programma culturale vuole essere il segno di una Napoli fiera della propria storia e tradizione, ma che è anche proiettata verso il futuro attraverso la proposizione di opere che fanno discutere sui grandi temi del presente proprio come la Venere degli stracci che unisce l'arte classica con i temi della povertà e della sostenibilità".