La vita e il successo di Giorgio Armani sono racchiusi tutti in una frase: "La moda si fa con il cuore". Indiscusso talento creativo, grande cultura del lavoro, spiccata competenza imprenditoriale ma anche tanta, profonda sensibilità: compie 89 anni in questo martedì 11 luglio uno dei più grandi couturier di sempre, punta di diamante e orgoglio dello stile italiano nel mondo.
La moda per Giorgio Armani è arrivata quasi per caso. Piacenza, la sua città natale, il trasferimento a Milano, gli studi in Medicina (lasciati per fare il servizio militare), il primo lavoro come vetrinista, gli incontri che hanno segnato la sua vita. "Penso che si possa sempre migliorare ed è quello per cui mi impegno", ha rivelato nel corso di un'intervista. La prima collezione del brand Armani risale al 1975, anno in cui ha fondato l'azienda omonima. Sua la concezione di uno stile in grado di mettere al centro la persona, più che conformarla.
Tra le grandi intuizioni di Giorgio Armani, che hanno rivoluzionato la moda e dato l'impronta al suo stile, ci sono le giacche destrutturate. Le ha ammorbidite e rese portabili, plasmandole intorno al corpo e non viceversa. Ha rivisitato anche il tailleur e segnato la svolta del guardaroba maschile, liberandolo dalla rigidità dei tradizionalismi. Tagli nitidi e puliti, forme morbide e tessuti leggeri, che seguono e assecondano la silhouette.
L’essenza di Armani è anche nei suoi colori: l’elegantissimo blu e il nero, la predilezione per il grigio, il beige e il "greige", il colore neutro "inventato" da lui stesso, una sorta di mix ben riuscito degli ultimi due (Pantone lo identifica con il codice 16-1109 TCX). Fino al rosso, che rimanda alle culture orientali, anche queste tra le sue fonti di ispirazione, insieme a quella araba. La maison è da sempre tra le più amate dai divi del cinema mondiale. Un'idea di eleganza e appropriatezza che permane e che segna le sue collezioni da sempre.
"Per indole guardo sempre avanti e raramente indietro". Giorgio Armani è stato tra i primi, nel suo settore, a intuire la portata e i rischi della pandemia e a prendere provvedimenti per la tutela dei suoi dipendenti, dei clienti, del pubblico delle sue sfilate, già all'inizio della prima ondata di Covid, nel febbraio 2020. Si è subito prodigato a donare fondi agli ospedali, a riconvertire l'attività per produrre camici per i medici e mascherine. Ha risposto con sensibilità e solidarietà anche allo scoppio della guerra in Ucraina. È, inoltre, da sempre attento alle tematiche ambientali, alla sostenibilità e alla salvaguardia del mondo animale. Dopo il titolo di Cavaliere della Repubblica, è arrivata anche l’onorificenza ancora più alta, quella di Cavaliere di Gran Croce. E, ancor più recentemente, la sua terza laurea honoris causa, conferitagli dall’Università Cattolica proprio nella sua Piacenza: “Vorrei che la mia storia fosse di stimolo ed esempio – ha dichiarato in quell’occasione – per ricordarvi che il lavoro vero porta lontano”.