Caorle, un turismo lento e sostenibile
L’esempio perfetto di turismo lento, attento ai dettagli e agli scorci, in mezzo a un tempo immutato e pronto a stupire
La sabbia dorata dei 18 km di spiaggia da una parte, i rimandi millenari del centro storico dall’altra. Un borgo che è come un’isola, raggiungibile solo attraverso ponti. Caorle, 12mila anime in provincia di Venezia, è il classico esempio di turismo lento, attento ai dettagli e agli scorci, in mezzo a un tempo immutato e pronto a stupire. La Venezia in miniatura, come viene definita, si srotola tra le casette colorate e il verde, il lungomare, l’arte e la laguna, il tutto a meno di un’ora da Canal Grande.
E poi c’è la Brussa, questo luogo ricco di biodiversità da affrontare passeggiando a qualunque andatura o in bicicletta. Un lungo litorale sabbioso di 4 chilometri, estremo lembo dell’Oasi Naturale di ValleVecchia, un territorio di 900 ettari riqualificato con la piantumazione di migliaia di alberi, tra le dune naturali a ridosso della spiaggia. Decine di chilometri di piste ciclabili ai quali si aggiungono i percorsi immersi nella campagna circostante e per chi sceglie sì il turismo slow ma non vuole fare a meno dello sport, si va dalla classica barca a vela, con i laser sui quali si può iniziare a uscire già dai 9 anni, alla tavola da SUP (acronimo di Stand up Paddle), per pagaiare in piedi.
“Il Sup ti permette di vivere la laguna in modo completamente ecosostenibile con un ritmo slow, che forse è proprio il ritmo della natura. È chiaro che per andare con il Sup nella laguna bisogna avere alcune conoscenze e accertarsi di alcune cose per la sicurezza, però questo modo di vivere la laguna è rivolto al rispetto della natura stessa” ha spiegato Nicola Barina, Guida Ambientale Escursionistica ed Istruttore di Sup.
Tra il fruscio delle canne di palude e i richiami delle decine di specie di volatili in zona, tenendo sempre in considerazione le correnti, soprattutto alla confluenza di più corsi d’acqua, fino ai canali minori – i ghebi in dialetto veneziano - che attraversano la laguna, mettendo in comunicazione le zone più interne alle vie d'acqua principali. Sport, esercizio fisico su addominali, spalle, braccia e trapezio e riscoperta del territorio. Libertà e autonomia, insieme al rispetto per l’ambiente e a un ritmo lento, diverso, sempre più apprezzato.
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