Continua il botta e risposta fra Elon Musk e Mark Zuckerberg. A pochi giorni dal lancio di Threads, la versione di Twitter creata da Meta, il Ceo di Tesla ha definito "un cornuto" il fondatore di Facebook. "Zuck is a cuck" ha scritto Musk in un tweet. Provocazione a cui, al momento, il suo rivale non ha replicato.
Il commento -
Il tweet di Musk è apparso sotto a un post in cui si mostra uno scambio di battute fra Zuckerberg e l'account di Wendy's. Il fast food americano gli suggeriva di andare nello spazio per far arrabbiare il fondatore della società aerospaziale SpaceX. Consiglio che il Ceo di Meta ha commentato con una faccina che ride. La proposta non è stata apprezzata da Musk, che ha definito il rivale "a cuck". Questa parola descrive la pratica in cui un uomo prova piacere nel guardare la propria partner avere rapporti sessuali con altre persone. Lo stesso termine indica anche chi è debole o privo di dignità e personalità. La replica del patron di Tesla non è finita qui. In un secondo tweet, pubblicato alcune ore dopo, ha proposto un concorso per stabilire chi dei due abbia il pene più lungo.
L'eterna competizione -
Si tratta dell'ennesimo guanto di sfida lanciato sui social. "Sono pronto per un incontro in gabbia se anche lui lo è" aveva scritto Musk su Twitter. In quell'occasione, Zuckerberg non ha esitato a rispondere "Dimmi dove". Teatro di questo scontro fra titani poteva essere il Colosseo. Lo stesso Musk aveva annunciato questa possibilità, ma la voce circolata in rete è stata prontamente smentita dal Ministero della Cultura italiano.
Dai social al tribunale -
Il nuovo botta e risposta arriva dopo il successo riscosso da Threads. In soli quattro giorni, il nuovo social network di Meta ha raggiunto i 100 milioni di iscritti. Il boom di utenti dei primi giorni non ha lasciato Musk indifferente. A meno di 24 ore dal lancio di Threads, Twitter ha minacciato di citare in giudizio la società di Zuckerberg. L'accusa è di "appropriazione indebita sistematica, intenzionale e illegale dei segreti commerciali di Twitter", si legge in una lettera inviata al CEO di Meta.