Dopo 50 anni torna il colera in Sardegna. Un anziano di Arbus è ricoverato nel reparto di malattie infettive dell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari contagiato dal colera. Le sue condizioni sono stabili ed è in miglioramento. Il paziente, che soffre di patologie cardiache, è ricoverato in ospedale da cinque giorni. Sconosciuti il luogo e il giorno del contagio: non avrebbe fatto recentemente viaggi all'estero. Iniziate le attività di tracciamento. Bassetti: infezione dovuta probabilmente ai frutti di mare.
Primi sintomi accusati un mese fa -
Secondo quanto riporta L'Unione Sarda, l'anziano ha accusato i primi sintomi circa un mese fa e questo elemento rende difficile stabilire il momento esatto del contagio. Sono in corso da parte dei medici gli accertamenti epidemiologici sui familiari del paziente che vivono nella zona del Medio Campidano e che al momento non accusano alcun sintomo: si attendono però i risultati dei test a cui sono stati sottoposti.
Disturbi gastrointestinali -
Secondo quanto riporta il quotidiano sardo, l'emergenza è scattata martedì, quando l'anziano è arrivato all'ospedale di Is Mirrionis dopo essere stato ricoverato in un'altra struttura sanitaria. L'uomo accusava disturbi gastrointestinali e, dopo alcuni trattamenti, non aveva avuto alcun miglioramento. A quel punto è stata avanzata l'ipotesi del batterio e si sono avviati gli accertamenti, con il trasferimento alle Malattie infettive.
Bassetti: colera contratto probabilmente per i frutti di mare -
"E' molto probabile che questa infezione sia arrivata dai frutti di mare, se questi mangiati crudi fossero evidentemente infettati dal batterio sarebbe una cosa molto grave - ha detto Matteo Bassetti, il direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova -. Bisogna dire alla gente che i frutti di mare crudi non si mangiano. Lo diciamo sempre, molto spesso le infezioni intestinali si prendono perché si mangiano frutti di mare crudi e pesce crudo. La raccomandazione è di mangiare pesce e frutti di mare cotti, in modo tale che una persona non si contagi. Bisogna inoltre lavarsi le mani quando si toccano".
Via al tracciamento -
Il responso sul caso arriverà giovedì 13 luglio, mentre il paziente è in netto miglioramento. Sono stati applicati tutti i protocolli nazionali relativi alla malattia infettiva: l'uomo è in isolamento ed è già stata avviata l'attività di tracciamento per rilevare eventuali casi di contagio tra le persone che abitualmente vivono con il paziente o lo frequentano.
"La situazione è sotto controllo - assicura il manager dell'Asl Marcello Tidore -. La raccomandazione, soprattutto d'estate, è di fare attenzione alla potabilità dell'acqua. Preferire sempre consumare cibi cotti, se crudi devono essere stabulati o abbattuti. Tutto il personale chiaramente deve fare particolare attenzione. Ma stiamo rispettando tutti i protocolli previsti per queste situazioni".
Il paziente in miglioramento -
E' scattato subito il protocollo previsto in questi casi, anche se ancora non c'era la certezza che si trattasse di colera, come hanno poi stabilito i risultati delle colture: è infatti emersa la presenza del batteria vibro cholerae. E' stato quindi avviato subito il trattamento specifico, che ha già dato risultati positivi sul paziente.
Che cos'è il colera e quali sono le cause -
Il colera è un'infezione diarroica acuta causata dal batterio Vibrio cholerae. La sua trasmissione avviene per contatto orale, diretto o indiretto, con feci o alimenti contaminati e nei casi più gravi può portare a pericolosi fenomeni di disidratazione. I sintomi includono diarrea acquosa e vomito. Il batterio del colera è presente soprattutto nell'acqua e può contaminare alimenti come molluschi e prodotti della pesca che se consumati crudi o poco cotti possono trasmettere l'infezione.
Come si cura il colera -
La terapia del colera si basa sull'utilizzo di soluzioni acquose ricche di zuccheri ed elettroliti, da prendere per bocca (via orale) per reidratare il paziente. Nei casi più gravi i liquidi vengono somministrati per via endovenosa per reidratare più velocemente il paziente. Naturalmente - essendo provocato da un'infezione batterica - i farmaci impiegati per la cura del colera sono antibiotici. L'utilizzo di questi farmaci serve più che altro per diminuire la durata della malattia, ridurne la diffusione e per facilitare il recupero dei pazienti.