Un mese dopo la scomparsa

Kata, la mamma: "Credo che mia figlia sia viva" | L'appello a Giorgia Meloni: "Segua il caso"

"Vorremmo chiedere al presidente di esserci vicina" hanno detto invitando la cittadinanza fiorentina a una manifestazione di solidarietà

"Kata è ancora viva, lo sento". A un mese dalla scomparsa di sua figlia, 5 anni, dall'ex hotel Astor di Firenze, Katherine Alvarez, peruviana, accusa: "Ci sembra di essere stati abbandonati, avvertiamo l'indifferenza dell'Italia". E, insieme al marito, lancia un appello a Giorgia Meloni: "Vorremmo chiedere al presidente di esserci vicina per il caso della nostra bambina". I genitori della piccola, poi, hanno invitato tutta la cittadinanza fiorentina a partecipare alla manifestazione di solidarietà, con ritrovo in piazza Dallapiccola, questa sera alle 21.

"Ho l'impressione che non si stia facendo abbastanza per ritrovarla e che nei primi giorni si sia perso tempo prezioso a cercarla inutilmente nell'hotel" ha detto anche la donna, sfogandosi in un'intervista al Messaggero. Dal 10 giugno Kataleya Chicllo Alvarez è sparita nel nulla, "inghiottita in un buco nero", afferma sconvolta la mamma. Le ultime immagini che la riprendono risalgono al 10 giugno, intorno alle 15, all'interno della struttura in disuso occupata abusivamente da peruviani, ecuadoriani e romeni. 

"Perso tempo all'inizio delle ricerche" -

 La mamma di Kata sottolinea che nelle prime fasi delle indagini si è perso tempo a cercare la bimba nell'hotel quando era evidente che non c'era più e invoca aiuto. "Un mese senza sapere nulla della mia bimba è un'eternità - dice -. Non so dove possa essere. Non saprei nemmeno dove cominciare a cercarla. Magari l'hanno portata all'estero. Per questo voglio che la sua foto venga condivisa anche fuori dall'Italia".

"Fate girare la foto di mia figlia" -

 Katherine dice che fino ad ora ha tentato di far circolare la foto della figlia con il passaparola, mandandola alle amiche di altri Paesi e chiedendo loro di farla girare ai conoscenti. E, sull'ipotesi che possa essere stata caricata sui furgoni che il sabato partono dai pressi dell'Astor per la Romania, dice: "Non lo so. Ci sta che, se finora non l'hanno trovata qui, possa essere stata portata in un altro Paese. Devo pensare a tutto". 

"Sento indifferenza" -

 E ancora, la donna sfoga la sua delusione: "Sento una grandissima indifferenza da parte di tutti. Non so se dipenda dal fatto che siamo stranieri. Nessuno si è avvicinato a me, nessuno di importante, nemmeno il sindaco. Ho solo l'aiuto del mio avvocato. Mi sono rivolta direttamente alla Meloni. Chiedo solo un sostegno per cercare mia figlia". Poi, sull'ipotesi che qualcuno dell'ex hotel sappia ma non parli: "Può essere che abbiano paura, che siano minacciati o coinvolti. Nessuno parla, nessuno ha visto. Ma era di giorno, non di notte. Come mai? E poi non capisco perché proprio mia figlia. Non conoscevo quasi nessuno lì dentro, né ho mai avuto grandi litigi".