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Sanremo, taxi rifiuta passeggera con il cane: turista appiedata

"L'autista mi ha detto che era allergico", ha raccontato la donna che arrivava in Liguria da Milano con il suo galgo spagnolo di tre anni

Afp

Una turista giunta nella serata di giovedì 6 luglio in treno da Milano alla stazione di Sanremo è stata lasciata a piedi dal servizio taxi, perché aveva con sé il cane. "Avevo l'auto alla stazione di Taggia e dovevo andare a Ceriana dove abito - racconta la donna, Cristina G. -. Purtroppo, però, se avessi preso il treno che fermava a Taggia, sarei rincasata molto più tardi; così ho deciso di proseguire in treno fino a Sanremo, in compagnia di Mijita, un galgo spagnolo di 3 anni, che non è altro che un levriero di taglia medio piccola". L'autista ha rifiutato la corsa. "Era allergico ai cani", la giustificazione data alla cliente che ha denunciato l'accaduto.

Sanremo, taxi rifiuta corsa per il cane  La turista telefona al servizio taxi per raggiungere da Sanremo Ceriana. "Quando ho detto che avevo con me un cane, mi è stato risposto che difficilmente mi avrebbero caricata. A un certo punto sono arrivati i taxi, che hanno fatto salire gli altri passeggeri. L'autista dell'ultimo mi ha detto, che purtroppo era allergico ai cani".

Cristina contatta di nuovo la centrale operativa dei taxi di Sanremo e stavolta: "Mi hanno risposto, che non c'era nessuno disposto a caricare il cane. Per fortuna, ho incontrato un conoscente, che mi ha dato un passaggio in auto, ma altrimenti sarei rimasta a piedi o sarei dovuta andare in autobus, col rischio che di fronte a un esubero di passeggeri mi avrebbero lasciata a terra".

Il vice presidente del Consorzio Radiotaxi Sanremo, Davide Delbò, nel confermare l'accaduto, precisa: "Non siamo tenuti a svolgere corse fuori dal Comune e portando i cani. Siamo, inoltre, tenuti a dare precedenza alle corse urbane in città, come previsto dalla legge quadro nazionale".

Dunque, va a fortuna: c'è chi accetta di far salire un animale sul proprio taxi (con un sovrapprezzo di cinquanta centesimi, che non tutti però richiedono) e chi preferisce di no, magari per paura che sporchi, che perda i peli o per altri motivi.

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