Ha conquistato tutti Ada d'Adamo, abruzzese d'origine, con il suo potente libro d'esordio, l'autobiografia "Come d'aria" (Elliot), che l'ha portata alla vittoria del Premio Strega 2023 con 185 voti. La scrittrice e danzatrice, morta a 55 anni il 1° aprile 2023, due giorni dopo essere entrata nella dozzina del più ambito riconoscimento letterario italiano, alla LXXVII edizione, ha saputo della candidatura allo Strega l'ultimo giorno della sua vita. A ritirare il Premio il marito Alfredo Favi, che, commosso, è riuscito a dire: "Un premio inaspettato e meritato" e Loretta Santini, editrice della Elliot, ha ringraziato "tutti quelli che hanno creduto in questo libro" rifiutato da molti editori.
La cinquina vincente del Premio Strega 2023 -
La vittoria di Ada d'Adamo è stata accompagnata da qualcosa di magico che si è creato intorno al suo libro: una grande storia d'amore per la vita, per la danza e un invito a considerare ogni istante vissuto come un dono. In "Come d'aria" ha narrato della malattia che l'ha uccisa e del rapporto con la figlia Daria, anch'essa malata, dalla nascita, e da lei accudita per tutta la vita. Scritto durante la malattia, il libro è la voce autentica di una madre che combatte contro un tumore e racconta alla figlia disabile la loro storia. Un intreccio potente, vero e spietato, tra passato e presente che ha creato uno tsunami di consensi dal basso all'alto, che ha vinto anche il Premio Strega Giovani 2023, si è aggiudicato il voto collettivo di Strega off, ha portato alla vittoria un piccolo editore come Elliot e sono già stati acquisiti i diritti di traduzione in Francia.
Il 24 maggio, il libro è stato insignito del premio Mondello nella sezione "Autore italiano", per poi ricevere una menzione speciale al Premio Campiello e il Premio Strega Giovani. In seguito alla notizia della scomparsa dell'autrice, l'organizzazione del Premio Strega ha annunciato che "Come d'aria" sarebbe rimasto comunque in gara; così facendo, è stato possibile assegnare il premio postumo.
Al secondo posto, Rosella Postorino con "Mi limitavo ad amare te" (Feltrinelli), 170 voti. Già vincitrice del Premio Campiello 2018, che guidava la cinquina, Postorino è stata protagonista di un duello all'ultimo voto: l'autrice del bestseller "Le assaggiatrici" ha dato voce questa volta al prezzo enorme pagato dai bambini di Sarajevo portati in Italia per salvarsi dalla guerra nel luglio 1992. Al terzo posto, Andrea Canobbio con "La traversata notturna" (La nave di Teseo), 75 voti. Al quarto posto, Maria Grazia Calandrone con "Dove non mi hai portata" (Einaudi), 72 voti, e al quinto Romana Petri con "Rubare la notte" (Mondadori), 59 voti.
A presiedere il seggio Mario Desiati, vincitore del Premio Strega 2022. Commozione e applausi in un trionfo di felicità al tavolo della casa editrice dove sedeva anche la scrittrice e giornalista Elena Stancanelli, che ha candidato il memoir al premio, tutti con un fiore bianco, un lisianthus, che Ada amava tanto. Anche Mario Martone, alla sua prima volta al Premio Strega, grande amico della d'Adamo, aveva un fiore sulla giacca per la sua grande amica che ha scritto un libro che "ha un qualità eccellente di scrittura e ha anche un valore politico", il suo commento. "Nel libro - ha aggiunto Martone - non solo c'è la bellezza della vita. Lei me lo mandò, ma all'inizio non riuscivo a leggerlo, ero bloccato. Poi mi ha preso in una maniera straordinaria. È un libro anche politico, perché mette in campo tutte le difficoltà di chi si trova in quella condizione e senza vittimismo, dà le soluzioni umane indicando ciò che si dovrebbe fare. Mostra come la scrittura può lenire il dolore".
Hanno votato in 561 su 660 aventi diritto, pari a circa l'85%. Si tratta della 12esima vittoria di una donna. Il premio, il cui vincitore è decretato da una giuria composta da 400 "Amici della domenica" e 260 fra intellettuali, studiosi, traduttori e lettori, è stato consegnato al marito di Ada d'Adamo, Alfredo Favi, accompagnato dall'editrice della scrittrice Loretta Santini e dall'amica Elena Stancanelli.
Chi era Ada d'Adamo -
Ada d'Adamo aveva 55 anni ed era diplomata all'Accademia Nazionale di Danza: proprio sulla danza e sul teatro aveva scritto diversi saggi, molti dei quali sul ruolo del corpo nell'arte e nella danza e si è occupata della produzione e promozione di spettacoli teatrali in collaborazione con associazioni come l'Ente teatrale italiano e il Romaeuropa Festival. D'Adamo muore la notte del 1º aprile a causa delle complicanze dovute alla sua lunga malattia. Al 24 marzo risale la sua ultima comparsa in pubblico al Museo delle genti d'Abruzzo a Pescara, dove era stata invitata per le celebrazioni del cinquantesimo anniversario dei premi Flaiano.
Nata a Ortona (Chieti) nel 1967, si trasferisce a Roma dove si diploma al Corso di Avviamento dell'Accademia nazionale di danza e dove consegue due lauree: una in Lettere, all'Università La Sapienza e una in Discipline dello Spettacolo. D'Adamo è stata molto attiva anche nell'ambito della letteratura per l'infanzia, collaborando principalmente con la casa editrice Gallucci. Nel 2005, l'autrice diventa madre di Daria, alla quale, solo dopo la nascita, viene diagnosticata un'oloprosencefalia, malattia caratterizzata da una grave malformazione cerebrale rendendola completamente invalida. Spinta dalle difficoltà incontrate, insieme al compagno, nel crescere e aiutare la figlia, nel febbraio del 2008 D'Adamo decide di scrivere una lettera di sfogo a Corrado Augias, allora curatore di una rubrica su La Repubblica, in cui denuncia l'insufficiente tutela nei confronti delle famiglie con figli disabili in Italia, auspicando l'introduzione di leggi che tutelino il diritto all'aborto e nella quale ammette che lei stessa avrebbe interrotto la propria gravidanza se le fosse stato possibile.
"Come d'aria" è il suo primo romanzo autobiografico. La scrittrice ne inizia la stesura tra il 2013 e il 2014, ispirandosi proprio al suo rapporto con la figlia Daria. Il libro si incentra proprio sulla piccola il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi e sull'autrice, Ada, che sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono. Una volta ultimato, il libro è stato pubblicato dalla casa editrice Elliot nel gennaio 2023. Il romanzo era stato rifiutato da 10 altre case editrici.
È la terza vittoria postuma nella storia del riconoscimento -
Dalla sua istituzione nel 1947 il premio è stato vinto assegnato altre due volte in modo postumo: era successo nel 1959 con "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e di nuovo, nel 1995, con "Passaggio in ombra" di Maria Teresa Di Lascia.
La gaffe del ministro Sangiuliano -
Inedita l'atmosfera della serata, nell'edizione del ritorno alla normalità dopo la pandemia, con difficoltà a camminare tra i tavoli nel giardino, preceduta da una cena esclusiva al Caffè degli Artisti, prima della diretta al Museo Etrusco di Villa Giulia.
Presente il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, tra i nuovi giurati entrati quest'anno fra gli "Amici della domenica", insieme all'assessore alla cultura di Roma Capitale Miguel Gotor e al presidente del Maxxi Alessandro Giuli.
"Ho sempre seguito il Premio Strega da lettore, da appassionato di libri quindi per me è qualcosa che ho già vissuto anche se non ho mai fatto parte della giuria ma da giornalista gli ho dato sempre spazio", ha detto il ministro, che durante la diretta condotta da Geppi Cucciari si è reso protagonista di una gaffe.
"Ho ascoltato le storie che sono espresse in questi libri finalisti e sono tutte storie che prendono e fanno riflettere. Ecco, proverò a leggerli", ha detto durante la cerimonia di assegnazione del Premio Strega 2023. Da giurato, chiamato a eleggere il vincitore tra i dodici finalisti, ha spiazzato tutti. In primis proprio Geppi Cucciari che ha ribattuto: "Ah, non… non li ha letti?". E il ministro, correggendosi: "Sì, li ho letti perché ho votato, però, voglio, come dire, approfondire questi volumi".
Alla serata anche il sottosegretario Sgarbi che è andato a salutarlo. "Non si tratta di fare o meno pace. Sono una persona per natura molto mite, tranquilla. Una persona civile risponde al saluto, ciò non toglie che io resto sulla mia posizione", ha spiegato poi il ministro.
Al tavolo anche il commissario straordinario alla Buchmesse 2024 Mauro Mazza, il presidente dell'Aie Ricardo Franco Levi e tra i presenti anche l'ex ministro della Cultura Dario Franceschini.