multe fino a 500 euro

Sant'Antioco, vietato mangiare o fare sport in spiaggia: ecco l'ordinanza

Il sito del comune sardo ha pubblicato un documento con 23 attività da non praticare al mare, pena una multa fino a 500 euro. Stop anche ad assembramenti di ombrelloni o a praticare qualsiasi gioco

© Istockphoto| vino rosato, estate, spiaggia,

A Sant'Antioco (paesino al sud della Sardegna) di certo il sindaco non fa sconti a chi vuole godere della bellezza delle "sue" spiagge. E così, in un'ordinanza pubblicata sul sito del Comune, vengono elencate 23 attività assolutamente vietate al mare. Non si può "fare picnic o consumare pasti di qualsiasi natura", "montare tende o fare assembramenti di ombrelloni" o "usare le pietre come ancoraggi contro il vento". Pena una multa che varia dai 25 fino ai 500 euro, a seconda dell'infrazione. E' tutto scritto nero su bianco, in un documento redatto il 3 luglio che sta facendo storcere il naso ai vacanzieri, e non solo. 
   

I divieti più "originali" -  Oltre alle consuete norme di igiene pubblica che vietano l'abbandono dei rifiuti e l'utilizzo di contenitori o sacchetti monouso non compostabili, vige il divieto di mangiare in spiaggia, che si tratti di un pic nic o di consumare pasti di qualsiasi natura. Così come è vietato "montare tende, assembramenti di ombrelloni, teli e strutture similari oppure, si legge ancora, "praticare qualsiasi gioco e attività sportiva (ad es. calcio o calcetto, tennis da spiaggia, pallavolo, bocce, ecc...)" ; o utilizzare "riproduttori sonori a volume tale da arrecare disturbo alla quiete". Misure rigide che stanno suscitando malumori tra gli abitanti del comune sardo, e non solo.

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I cittadini si dividono - Se da un lato c'è chi apprezza alcuni punti inseriti nell'ordinanza, come il divieto di utilizzare delle pietre per ancorare gli ombrelloni perché restando in spiaggia possono poi diventare pericolose, quello che proprio non piace è il no al cibo in spiaggia.  "Quindi - commenta una mamma -  se vado al mare per restarci tutto il giorno non posso mangiare? I figli poi li lasciamo a stecchetto?". 

La versione del sindaco -  "Abbiamo semplicemente ripescato le diciture dell'ordinanza balneare regionale - spiega il primo cittadino Ignazio Locci  - Il tema è legato al fatto che non vogliamo l'assalto alla spiaggia: è logico che si sta mangiando un panino o un'insalata non ci sono problemi, diversa questione sono le tavolate imbandite. E noi vogliamo disincentivare e prevenire questa pratica. Come anche - aggiunge - la cattiva abitudine di portare e utilizzare in spiaggia pietre per ancorare gli ombrelloni in caso di vento. E' una questione di pulizia e di sicurezza". 

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