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Caro-voli, il governo non vuole più aspettare: "Giù i prezzi o in campo la Guardia di finanza"

L'ultima chiamata è fissata per il 20 luglio, data nella quale è stata convocata la Commissione di allerta rapida sui prezzi. Ci saranno anche i sindacati, le sigle di categoria e l'Antitrust

Sul caro-voli si è fatto ancora troppo poco, o niente, nonostante le continue sollecitazioni da parte del governo, delle associazioni dei consumatori, del Garante. E allora il ministro delle Impresee del Made in Italy, Adolfo Urso, promette di far intervenire Antitrust e Guardia di finanza se i prezzi non scenderanno davvero a breve. Nel Consiglio dei ministri sono stati snoccioltati tutti i numeri di un'informativa in cinque punti che evidenzia ancora tante criticità, ma anche qualche piccolo risultato.

Voli nazionali sorvegliati speciali - I voli nazionali sono cresciuti a maggio del 43,9% rispetto all'anno precedente nonostante il ridimensionamento delle quotazioni del carosene. "L'effetto degli acquisti di cherosene fatti a dicembre e gennaio, quando iprezzi erano elevati, dovrebbe essersi più che esaurito", ha spiegato ieri il ministro, che conta "su un taglio delle tariffe nel giro di qualche settimana. L'ultima chiamata è fissata per il 20 luglio, data nella quale è stato convocato la Commissione di allerta rapida sul caro-voli degli ultimi mesi. Al centro delle verifiche del Ministero delle Imprese e del Made in Italy in particolare l'andamento dei prezzi dei biglietti di alcune tratte che collegano le città di Roma e Milano, con Venezia, Palermo, Catania e Cagliari. Saranno presenti alla riunione le principali compagnie aeree che già stanno fornendo i loro numeri daincrociare con quelli dell'Istat e con i rilievi del Ministero, da Ita Airways a Ryanair, da Malta Air a Aeroitalia, Easyjet, fino a Neos e Wizz Air. Ma ci saranno anche i sindacati, le sigle di categoriae naturalmente l'Antitrust. Già perché, di fatto è l'Autorità Garante della concorrenza e del mercato a dover intervenire in caso di pratiche commerciali scorrette supportata dalla Guardia di Finanza. E l'operazione trasparenza sui prezzi è il primo passo prima di far scattare la fase due: quella dei"corretti forzati" su modello di quelli attuati per benzina e gasolio grazie al decreto carburanti.

Pasta, ortofrutta  e prodotti per l'infanzia - Ma l'informativa del ministro si è soffermata anche sui prodotti dell'infanzia, che incredibilmente non hanno beneficiato dell'effetto del taglio dell'Iva, dai seggiolini ai pannolini, scesa dal 22% al 5%. Così come l'ortofrutta, che continua a crescere. Mentre i prezzi della pasta sembrano almeno stabilizzarsi dopo l'ultimatum del Ministero.
Non un vero calo ma un segnale di stop della corsa, rientrata solo in parte. A maggio, dati Istat alla mano, i prezzi della pasta (fresca, secca e preparati di pasta) erano scesi dello 0,3% rispetto al mese precedente. Mentre a giugno, dai dati provvisori, è emerso un rincaro in un solo mese dello 0,6%.