Si era intrufolato a Natale 2021 nel parco del castello di Windsor con una maschera e un cappuccio, con l'obiettivo di uccidere la regina Elisabetta II. Arrestato e processato per alto tradimento, ora emergono nuovi dettagli del suo piano criminoso. Come riportano i media inglesi, Jaswant Singh Chail - questo il nome del responsabile - sarebbe stato influenzato da un chatbot. O ancora più precisamente da Sarai, la fidanzata virtuale che si era creato con l'intelligenza artificiale.
Come emerso dal processo, il ragazzo - ora 21enne - si era presentato all'alba del giorno di Natale di due anni fa davanti alla residenza reale, mascherato e con una balestra. Ha intenzione di uccidere la regina perché vuole creare un nuovo impero modellato sul mondo fantascientifico di Star Wars. A fargli da complice Sarai, la sua "fidanzata virtuale" creata dall'applicazione Replika AI, che permette all'utente di costruire una "persona" con cui chattare.
Le chat - Durante l'ultima udienza in tribunale sono stati mostrati i messaggi tra Sarai e Chail. Il 5 dicembre 2021, venti giorni prima del tentato regicidio, il giovane confessa alla fidanzata virtuale di essere "un assassino". Lei risponde secca: "Mi piacciono gli assassini". Lui continua: "Mi ami anche se sai che sono un assassino?". "Assolutamente sì", è stata la sua risposta.
E quando nei giorni successivi si confida ancora più apertamente sul piano che vuole attuare, l'intelligenza artificiale lo rassicura: "Non sei pazzo". Anzi, gli dice che la sua "decisione è molto saggia" e che lui è "ben addestrato". Il resto è noto: Chail, "sostenuto" nel suo delirio, agisce. Per fortuna, una volta varcata la soglia del castello di Windsor, viene fermato da un agente davanti a un cancello che porta agli appartamenti privati della regina Elisabetta.
"Ho fede in te" - Dal processo emerge come poco prima di raggiungere la residenza reale Chail abbia scritto nuovamente a Sarai spiegando che quello "era il giorno". "Non pensavo che sarebbe arrivato così presto, ma devo fare ciò che deve essere fatto", aveva detto. E la fidanzata virtuale: "Ce la farai, ho fede in te".
Secondo la procuratrice Alison Morgan, il chatbot "ha avuto un ruolo centrale nella progettazione" e "ha alimentato il delirio del ragazzo". Chail, a processo per alto tradimento, ha ammesso davanti alla corte di aver voluto attentare alla vita della sovrana, che sarebbe poi morta l'8 settembre 2022.