Come saranno i lavori del futuro, tra sostenibilità e nuove tecnologie
Il mondo è destinato ad avere complessivamente 14 milioni di occupati in meno, come risultato di 83 milioni di posti di lavoro scomparsi e 69 milioni creati. I maggiori effetti di creazione e distruzione di posti di lavoro derivano dalle tendenze ambientali, tecnologiche ed economiche
Intelligenza artificiale, tecnologia, sostenibilità e transizione ecologica. Il futuro a breve termine pone di fronte a sé sfide che già oggi stanno ridisegnando il mercato del lavoro e l’assetto di milioni di aziende nel mondo.
Il World Economic Forum nel suo ultimo rapporto parte da una stima: un quarto dei posti di lavoro cambieranno nei prossimi cinque anni. Il mondo è destinato ad avere complessivamente 14 milioni di occupati in meno, come risultato di 83 milioni di posti di lavoro scomparsi e 69 milioni creati. I maggiori effetti di creazione e distruzione di posti di lavoro derivano come detto dalle tendenze ambientali, tecnologiche ed economiche.
Le 803 multinazionali coinvolte nello studio prevedono che il più forte effetto netto di nuovi occupati sarà guidato da investimenti che facilitano la transizione verde delle imprese e l’applicazione più ampia degli standard ISG. Anche l’adattamento ai cambiamenti climatici e il dividendo demografico nelle economie emergenti e in via di sviluppo avranno un valore elevato come creatori netti di posti di lavoro. Secondo il World Economic Forum, le occupazioni destinare a imporsi sono ruoli legati a tecnologia, digitalizzazione e sostenibilità.
Specialisti di intelligenza artificiale e machine learning guidano la graduatoria delle professioni in rapida crescita, seguiti da specialisti di sostenibilità e professioni legate alla cyber sicurezza. Altri ruoli in crescita relativamente rapida sono gli ingegneri delle energie rinnovabili e gli ingegneri di installazione di sistemi di energia solare, trainati dalla spinta globale verso le fonti rinnovabili. I settori destinati ad ampliarsi sono l’agricoltura – sempre più sofisticata -, l’istruzione, il commercio digitale, con tutte le figure che vi ruotano attorno. Dai professionisti dell’agricoltura 4.0 agli specialisti di trasformazione digitale. Ma tecnologia e digitalizzazione sono anche la principale causa del declino di molte figure, come gli impiegati esecutivi, gli addetti alla segreteria, i cassieri delle banche, impiegati di back office, contabili, impiegati dei servizi postali al front office, addetti alla biglietteria e addetti all’inserimento dati.
In conclusione, le aziende prevedono che nei prossimi cinque anni il 44% dei lavoratori sarà costretto a cambiare le sue competenze come conseguenza della crescente importanza della risoluzione di problemi complessi sul posto di lavoro. L’impatto sulla formazione è significativo. Sei lavoratori su dieci richiederanno una nuova formazione prima del 2027, ma oggi solo la metà dei lavoratori ha accesso ad adeguate opportunità di ridisegnare il proprio futuro.
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