L’inquinamento cambia anche le tradizioni, e non è detto che sia una cattiva notizia. A dimostrarlo saranno i cieli di alcune città americane, che questa notte per l’Independence Day si illumineranno come sempre, ma in modo diverso. Diverso e decisamente più green.
Addio ai classici fuochi d’artificio, ma non alla magia dei colori nazionali. I celebri fireworks saranno sostituiti dai droni in numerose contee degli Stati Uniti. I motivi sono principalmente due: evitare il rischio sempre più alto di incendi e contrastare l’inquinamento acustico e soprattutto quello dell’aria. Uno dei centri innovatori sarà Salt Lake City, nello Utah, uno degli Stati più soggetti a incendi. Si parla di circa 800/1000 roghi all’anno, secondo il Dipartimento di Pubblica Sicurezza dello Utah. Lo stesso accadrà anche a Boulder in Colorado e in alcune città della California.
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Potrà sembrare un piccolo gesto rispetto alla quantità di inquinamento che possono generare gli Stati Uniti, eppure in molte località americane il giorno più inquinato dell’anno è proprio il 4 luglio. In alcuni casi, i livelli di inquinamento dei fuochi d’artificio sono simili al fumo di un incendio violento. Secondo alcuni dati pubblicati sul “The Washington Post”, dopo i classici fuochi d’artificio dell’Independence Day si registra un aumento del 42% delle particelle inquinanti fini (PM 2,5). In alcuni casi queste si dissipano nelle ore successive, ma in molte aree la qualità dell’aria non migliora fino al giorno successivo.
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Dati che quest’anno preoccupano un po’ di più. Tutti infatti ricorderanno la nebbia arancione che avvolgeva New York qualche settimana fa. Nel mese appena passato, infatti, gli States hanno dovuto fare i conti con il fumo proveniente dai gravi incendi che hanno colpito il Canada. In quei giorni la qualità dell’aria negli Stati Uniti orientali ha avuto il dato peggiore mai registrato. In più i fuochi d’artificio contengono un mix di metalli che può essere molto nocivo per chiunque lo respiri, oltre ad alcune sostanze chimiche presenti anche nella benzina. Senza dimenticare l’inquinamento acustico, che crea seri problemi sia agli animali che a persone che soffrono di stress post traumatico.
Insomma, se dopo queste notizie anche gli americani si sono decisi ad abbandonare i tanto amati fuochi del 4 luglio, allora ci sono ancora speranze per il Pianeta.