Nasce un nuovo progetto per la riabilitazione degli anziani ricoverati nelle Rsa. A presentarlo è il professor Claudio de’Sperati, associato di Psicobiologia e Psicologia fisiologica alla Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Si tratta di una soluzione innovativa per combattere l’isolamento fisico, la diminuzione dell’attività motoria e la mancanza di affetto che vivono le persone che risiedono in queste strutture assistite.
Come funziona Telecyclette -
"Telecyclette" prende spunto dai sistemi di ciclismo al chiuso con realtà virtuale. Indossando un visore, montato su un caschetto, l’anziano viene proiettato su una bicicletta reale, sulla quale, in quel momento, sta pedalando una persona in carne e ossa. Sulla bicicletta è montata una videocamera, con una panoramica di 360 gradi, connessa, in tempo reale, al sistema di realtà virtuale. Oltre alla videocamera, sulla bicicletta sono montati anche un microfono e un piccolo altoparlante, in modo da rendere possibile sia la conversazione, sia ascoltare i rumori provenienti dall’esterno. La Telecyclette consente, quindi, all’anziano di sentirsi su una vera bicicletta, con la quale “evadere” dalla Rsa pedalando e allo stesso tempo conversando con chi pedala. In futuro è previsto che l’anziano possa anche controllare attivamente, in tempo reale, la velocità e la direzione della bicicletta.
Impatto positivo sulla vita degli anziani -
“Possiamo però immaginare un futuro in cui il nipote chiamerà al telefono il nonno in RsA, proponendogli di fare un giro in Telecyclette insieme, oppure in cui sarà possibile per una persona anziana, un po’ come si fa con un taxi, prenotare un giro in Telecyclette con un volontario che regala un po’ del suo tempo o appoggiandosi a una rete di accompagnatori ciclistici a distanza, un possibile nuovo mestiere che questo progetto prefigura. È proprio il rendere virtualmente possibile una cosa ritenuta impossibile per le persone anziane che vivono nelle Rsa, e cioè pedalare all’aria aperta in compagnia, che ci fa dire che questo progetto può rappresentare una vera e propria rivoluzione nella loro qualità di vita" ha dichiarato il professor Claudio de’Sperati.