Da ormai diversi giorni, la Francia è diventata teatro di tumulti e disordini che si sono verificati nelle maggiori città, da Parigi a Marsiglia, in seguito all'uccisione del 17enne Nahel M. da parte della polizia a Nanterre. Purtroppo, anche questa volta a finire nel mirino sono stati i videogiochi, dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha attribuito al mondo videoludico la responsabilità di tali disordini.
Dopo aver presieduto una riunione sulla sicurezza dell'unità di crisi, il presidente francese ha affermato come i ragazzi stiano copiando la violenza dai videogiochi, colpevoli di aver "intossicato" i giovani francesi.
Macron ha esortato i genitori a tenere lontani dalle strade i rivoltosi, dopo aver dichiarato che circa un terzo delle persone arrestate durante le notti di disordini erano giovani o molto giovani. "È responsabilità dei genitori tenerli a casa", ha detto. "Non è compito dello Stato agire al loro posto".
Al tempo stesso, Macron ha invitato i social media a rimuovere i contenuti relativi ai disordini. "Le piattaforme e le reti stanno giocando un ruolo importante negli eventi degli ultimi giorni", ha dichiarato Emmanuel Macron. "Abbiamo visto Snapchat, TikTok e molti altri diventare focolai di violenza, ma c'è anche una forma di mimesi che porta alcuni giovani a perdere il contatto con la realtà".
Macron ha concluso il discorso con un duro attacco ai videogame. "Si ha l'impressione che alcuni di loro stiano vivendo per strada i videogiochi che li hanno intossicati", ha aggiunto il presidente francese. Dichiarazioni che hanno sollevato le perplessità e le polemiche dell'opinione pubblica, che ha sottolineato come le cause della guerriglia che sta falcidiando il territorio francese non siano da attribuire semplicemente a un mucchio di ragazzi con controller alla mano, specialmente considerati gli studi che hanno dimostrato più volte come le due cose non siano necessariamente correlate.
Le parole di Macron sono in contrasto con le azioni dello stesso presidente francese, che in passato ha puntato proprio sui videogiochi per favorire i giovani e garantire loro l'accesso a una serie di attività culturali, affermando inoltre di credere negli eSports al punto di voler introdurre i videogiochi competitivi nelle Olimpiadi di Parigi del 2024. Accusare videogame e social pretendendo l'oscuramento dei video ripresi nelle strade, a parere di molti utenti sugli stessi social media, è sembrato più un modo per evitare che il paese si ritrovi deserto in un periodo così denso soprattutto a livello turistico, portando a perdite considerevoli a livello economico.