"Io e Vittoria stiamo bene. È così che ho chiamato la mia bambina, perché lei è la mia vittoria più grande". Nicole Santangelo, 42 anni, è la mamma della piccola nata dopo un intervento chirurgico ad alto rischio all'ospedale Sant'Anna di Torino. L'utero si trovava, infatti, dentro un'ernia fuori dall'addome. "Pensavo di non farcela", dice, "che saremmo morte entrambe. Invece, i medici sono stati incredibili".
La quinta gravidanza -
Residente nella provincia di Cuneo, Nicole aveva già quattro figli quando ha scoperto di essere di nuovo incinta. "Era agosto dello scorso anno", racconta a Tgcom24, "ero felice, anche perché sembrava che tutto stesse andando bene. Non vedevo l'ora di abbracciare questo nuovo dono del cielo, che sarebbe arrivato dopo una figlia di 16 anni, uno di tredici e due rispettivamente di otto e due anni". Continua: "Alla fine di gennaio, il mio ginecologo mi ha detto che c'era qualcosa che non andava e che non avrebbe più potuto seguirmi. Mi ha consigliato di rivolgermi all'ospedale Sant'Anna di Torino".
Un caso ad alto rischio -
"La paziente aveva un ernia fuori dallo stomaco", spiega la dottoressa Chiara Benedetto, che dirige il reparto di ginecologia e ostetricia all'ospedale Sant'Anna, "l'utero era anche rovesciato. La bambina si trovava come in un sacco che pendeva dall'addome e che non era fermo perché, quando la mamma camminava, si muoveva. Un caso eccezionale, mai visto qui da noi. In cinquant'anni si sono verificati solo sedici casi in tutto il mondo. Questo è il primo andato a buon fine, nonostante il rischio altissimo a causa della combinazione tra alcune patologie di cui soffriva la madre e del fatto che in precedenza aveva avuto quattro cesarei". Dopo avere estratto la bambina dalla placenta, l'equipe chirurgica ha inserito una protesi biologica per evitare rischi di complicanze. "La bambina è stata fatta nascere utilizzando uno strumento ecografico intraoperatorio. E' stata una operazione molto delicata, ma è andato tutto bene", dice la dottoressa Benedetto.
"Pensavo di morire" -
L'intervento si è svolto nel mese di aprile, ma è stato reso noto solo adesso. "Ho vissuto l'ultima parte della gravidanza in preda alla paura", dice Nicole Santangelo, "non avevo detto nulla a mio marito per non farlo preoccupare. Lui è un uomo molto sensibile. Mi sono tenuta tutto dentro fino al giorno dell'intervento. Solo allora lui ha scoperto tutto, perché la dottoressa Benedetto gli ha spiegato che cosa avrebbero fatto". Nicole aggiunge: "Il mio pensiero più grande erano i miei figli, non volevo lasciarli soli. Sapevo che avrei potuto non sopravvivere all'operazione, ero preoccupata per loro, perché hanno ancora bisogno di me".
Tutta la vita davanti -
L'intervento chirurgico è durato circa cinque ore. "Poi mi hanno portata in rianimazione. Ci sono rimasta tre giorni", continua Nicole, "Vittoria quando è nata pesava 2 chili e 240 grammi, era bellissima. Ho potuto allattarla da subito. Con mio marito avevamo preparato una piccola lista di nomi tra cui scegliere, ma quando sono uscita dalla sala operatoria e lui mi ha chiesto come volevo chiamarla, gli ho risposto: Vittoria. Ero troppo felice. Sono stata fortunata, ora per lei sogno una vita splendida".