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Migranti, niente accordo sul tema al Consiglio europeo | Meloni: "Non sono delusa dal no di Polonia e Ungheria"

Michel: "Patto approvato, ora si deve attuare". Von der Leyen: "Sviluppare ingressi legali in Ue". Scholz: "Raggiungere intesa prima delle europee"

Niente accordo sui migranti al Consiglio europeo. Il summit a Bruxelles tra i capi di Stato dei 27 Paesi membri si è chiuso senza adottare le conclusioni sulle migrazioni. Per il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, "nel corso del Consiglio europeo due Paesi su 27, la Polonia e l'Ungheria, si sono detti contrari sia alla sostanza che al metodo con cui si è arrivati ad approvare il Patto sulla migrazione, ovvero a maggioranza qualificata, e hanno una interpretazione differente delle precedenti conclusioni ma altri 25 sono invece d'accordo. Dobbiamo restare calmi, il patto è stato approvato e lavoreremo nella sede del trilogo per la sua definitiva messa in pratica". Giorgia Meloni: "Non sono delusa dal no di Polonia e Ungheria".

Migrazione è sfida che richiede risposta europea  La migrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea. E' quanto si legge nelle conclusioni approvate dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sulla dimensione esterna della migrazione, decise dopo l'opposizione espressa da Polonia e Ungheria, che non ha permesso l'adozione a maggioranza assoluta fra i 27 leader europei. "La situazione migratoria alle frontiere esterne dell'Ue e all'interno dell'Ue è stata esaminata in modo esaustivo e si è preso atto del lavoro svolto finora nel quadro di una risposta europea. A seguito della recente lettera della Commissione e sulla base dei progressi compiuti finora, saranno intensificati i lavori su tutti i filoni d'azione, lungo tutte le rotte migratorie, in linea con il diritto internazionale. Il Consiglio e la Commissione continueranno a monitorare da vicino e a garantire l'attuazione delle conclusioni del Consiglio europeo e riferiranno di conseguenza", proseguono le conclusioni di Michel.

Necessario trovare consenso su politica migratoria efficace  "E' stato osservato che la Polonia e l'Ungheria hanno dichiarato che, nel contesto dei lavori in corso sul Patto sulla migrazione e l'asilo, in linea con le precedenti conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2016, del giugno 2018 e del giugno 2019, è necessario trovare un consenso su una politica efficace in materia di migrazione e asilo, che, nel contesto delle misure di solidarietà, la ricollocazione e il reinsediamento dovrebbero essere su base volontaria e che tutte le forme di solidarietà dovrebbero essere considerate ugualmente valide e non servire come potenziale fattore di attrazione per la migrazione irregolare", si legge nelle conclusioni di Michel.

Sì a partenariato e dialogo politico con Tunisi  "Il Consiglio europeo ha tenuto un dibattito strategico sulle relazioni dell'Unione europea con i partner del vicinato meridionale. In tale contesto, il Consiglio europeo accoglie con favore i lavori svolti su un pacchetto di partenariato globale reciprocamente vantaggioso con la Tunisia, basato sui pilastri dello sviluppo economico, degli investimenti e del commercio, della transizione verso l'energia verde, della migrazione e dei contatti interpersonali, e sostiene la ripresa del dialogo politico nel contesto dell'accordo di associazione Ue-Tunisia. Sottolinea l'importanza di rafforzare e sviluppare partenariati strategici simili tra l'Unione europea e i partner della regione". E' quanto si legge nelle conclusioni sulle relazioni esterne adottate dal Consiglio europeo.

Meloni: "Non sono delusa dal no di Polonia e Ungheria"  Polonia e Ungheria? "Non sono delusa mai da chi difende i propri interessi nazionali. La loro posizione non riguarda la dimensione esterna che è la priorità italiana ed è l'unico modo per affrontare la migrazione mettendo d'accordo tutti". Lo ha detto Meloni in un punto stampa dopo il vertice. Secondo il premier, la priorità del governo non riguarda i ricollocamenti, ma è quella di fermare l'immigrazione irregolare a monte. "Attraverso partenariati strategici si consentirebbe di affrontare l'immigrazione illegale a monte. E questa mancanza dell'Ue ha lasciato spazio ad altri".

Morawiecki a Meloni: "Buona fortuna col patto sui migranti"  "Non ho riserve nei confronti della mia amica Giorgia e sono soddisfatto del ruolo che ha svolto perché ha sempre cercato di trovare un compromesso" ma "abbiamo convenuto sul fatto di non essere d'accordo sul tema dell'immigrazione: lo siamo su tutto il resto". Lo ha detto il premier polacco, Mateusz Morawiecki, rispondendo a una domanda sulla mediazione del premier Meloni sul capitolo immigrazione. "Le auguro buona fortuna con questo patto. Non credo - ha aggiunto - sia la soluzione perché non affronta il problema alla radice, ma non commento le prerogative e le valutazioni del governo italiano". 

Von der Leyen: "Sviluppare ingressi legali in Ue"  Il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha invece commentato: "Dobbiamo smantellare i network criminali dei trafficanti di essere umani, che sfruttano la sofferenza, e sviluppare metodi legali di ingresso nell'Ue: abbiamo bisogno di un nuovo approccio comprensivo con i Paesi partner e questo passa dallo sviluppo delle energie rinnovabili, che spesso abbondano, le competenze e l'innovazione, nonché un processo chiaro sulle talent partnership". 

Scholz: "Raggiungere intesa su migranti prima delle europee"  Per il cancelliere tedesco Olaf Scholz "è importante che le trattative" tra i Paesi Ue sul Patto sull'asilo e la migrazione "siano concluse rapidamente prima delle Europee". La prima intesa raggiunta all'inizio di giugno da parte dei ministri "è stata un successo molto importante, dimostra che anche su questioni difficili e controverse è possibile cooperare, ma ci sono compromessi che dobbiamo accettare", ha evidenziato.

Rutte: "Non è una catastrofe"  "Con Giorgia Meloni stiamo lavorando a stretto contatto sul tema dell'immigrazione ed entrambi abbiamo pensato che sarebbe stato positivo se la bozza di conclusioni sui migranti fosse stata adottata, ma non è una catastrofe se non lo sarà, perché, anche senza conclusioni, tutto ciò che sta progredendo al momento continuerà". Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte.
 

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