"Sei il solito ignorante, l’incidente ti ha reso stupido... Guardati, sei un mostro con quella faccia lì". Questi i continui insulti rivolti a un giovane di 12 anni, vittima di un incidente, costantemente bullizzato da un ex compagno di classe, fino a costringere i genitori a cambiare scuola. Tutto questo sembra non aver avuto però ripercussioni sul bullo, promosso con nove in condotta al termine dell'attuale anno scolastico.
Il grave incidente -
Il ragazzo aveva subito diverse operazioni dopo un grave incidente stradale. Nel maggio del 2022 il bambino era stato investito da un furgoncino mentre si trovava alla guida del suo monopattino, che gli ha causato una cicatrice sul volto e una invalidità al 37 per cento. Dopo l'infortunio erano iniziati i problemi nell'istituto comprensivo di Zimella-Veronella, in provincia di Verona, dove alcuni studenti hanno iniziato a insultarlo costantemente. I genitori hanno provato più volte a chiedere l'intervento della scuola, senza ricevere nessuna risposta, nonostante la denuncia fosse arrivata perfino in parlamento con un’interrogazione firmata dal deputato Flavio Tosi.
Il cambio di scuola -
Il continuo bersagliamento ha spinto i genitori a cambiare scuola al figlio: "Più volte abbiamo chiesto aiuto alla scuola per proteggerlo dai bulli che lo prendevano in giro a causa delle cicatrici, ma senza ottenere risposta. Non ci hanno concesso neppure la didattica a distanza, quindi non abbiamo avuto altra scelta che fargli cambiare istituto per tutelarlo dalle prese in giro che stava subendo in classe per il suo aspetto fisico. Essere rimasto sfigurato dopo un incidente, non poter più fare sport né condurre una vita normale, avere difficoltà di apprendimento per lui era già una situazione tremenda da affrontare a soli 12 anni, ma diventava del tutto insopportabile se i compagni di classe lo deridono e lo insultano ingiuriandolo e irridendolo", raccontano al Corriere della Sera.
Nessuna conseguenza per il bullo -
La situazione che è immediatamente migliorata. Il giovane ha infatti concluso l'anno con la media dell'8, non saltando neanche un giorno di lezione. Resta però il problema delle mancate conseguenze per i bulli, come raccontato da Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione Vittime della Strada da subito vicino alla famiglia di Francesco: "La notizia ci lascia perplessi perché ancora una volta, come quando il ragazzo non era stato tutelato al punto da costringerlo a cambiare scuola, adesso questa promozione con il nove in condotta di chi lo derideva è una nuova sconfitta per il sistema. Per la seconda volta, l’istituzione scolastica sta dimostrando di non saper proteggere le persone più deboli, di non saper insegnare il valore dell’educazione ai nostri ragazzi".