L'inflazione continua a rallentare a giugno, segnando la prima variazione congiunturale nulla da maggio 2021, mentre registra un aumento del 6,4% su base annua dopo il 7,6% di maggio. "A giugno - commentano all'Istat - l'indice dei prezzi al consumo mostra una netta decelerazione, in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale. Il rallentamento dell'inflazione continua a essere fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici".
L'andamento dei beni energetici - Secondo le stime preliminari dell'Istat, dunque, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento su base annua. A giugno "il rallentamento dei prezzi dei beni riflette l'andamento di quelli dei beni energetici, la cui variazione su base annua passa da +11,5% a +2,0% (-4,1% il congiunturale), per effetto principalmente della componente non regolamentata (da +20,3% a +8,4%; -4,5% sul mese)" che comunque continua ad aumentare. I prezzi del settore regolamentato continuano invece a calare e si accentua lievemente la flessione su base tendenziale (da -28,5% a -29,2%; -0,9% su maggio).
Inflazione annuale per la prima volta sotto il 40% in 17 mesi - Il tasso d'inflazione annuale è sceso dal 43,7 per cento di aprile al 39,6 per cento di maggio 2023, attestandosi al di sotto del 40% per la prima volta in 17 mesi. L'indice dei prezzi alla produzione dei servizi a maggio 2023 è aumentato quasi del 3% su base mensile e del 28,6% rispetto alla fine del 2022, mentre è sceso dal 71,8% di aprile al 65,47% di maggio. A maggio 2023, l'indice è aumentato in una serie di settori rispetto all'anno precedente, tra cui trasporto e magazzinaggio (del 47,6%), alloggi e ristorazione (dell'86,5%), informazione e comunicazione (del 72,5%), servizi immobiliari (del 64,9%). Inoltre, secondo i dati diffusi dall'istituto, i prezzi al consumo sono rimasti pressoché invariati a maggio 2023 rispetto ad aprile.
Il "carrello della spesa" - A giugno rallenta anche il costo del "carrello della spesa". Secondo le stime preliminari dell'Istat, infatti, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +11,2% a +10,7%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +7,1% a +5,8%). Nello specifico, rallentano i prezzi degli alimentari lavorati (da +13,2% a +11,9%), dei servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +3,8%), degli altri beni (da +5,0% a +4,8%), dei servizi ricreativi, culturali e cura della persona (da +6,7% a +6,5%). Per contro l'Istat registra rialzi negli alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,6%).