Tutte le persone che al momento della scomparsa della piccola Kata vivevano nell'ex hotel Astor saranno sottoposte a un test del dna. Lo ha stabilito la Procura di Firenze, che indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione, al momento senza indagati.
Disposti accertamenti scientifici -
Il test del dna è stato disposto non solo per gli ex occupanti della struttura, che nei giorni scorsi è stata evacuata, ma anche sui reperti sequestrati nelle stanze all'indomani dello sgombero. Secondo quanto si è appreso, i risultati di questi esami potrebbero servire per future comparazioni.
17 giorni senza Kata -
Intanto, ancora non si trovano tracce della bambina peruviana di 5 anni scomparsa lo scorso 10 giugno. La piccola Kata viveva con sua madre e il fratellino nell'ex hotel Astor. Al momento della sua sparizione, la mamma della piccola non si trovava nella struttura, poiché era al lavoro. Il suo papà, invece, era in carcere. Quando hanno scoperto che la figlia era sparita, entrambi hanno tentato il suicidio.
Continuano gli interrogatori -
Le indagini proseguono anche con accertamenti scientifici come i test del dna. Nel frattempo, per ricostruire il contesto in cui è sparita la bambina, i carabinieri continuano ad ascoltare, come persone informate dei fatti, gli ex occupanti della struttura. Al vaglio di investigatori e tecnici informatici anche i video delle telecamere dislocate anche oltre il quartiere di San Jacopino. La Procura, infatti, nei giorni scorsi ha disposto il sequestro dei filmati di tutti i dispositivi della città. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha riferito che in totale sono circa 1600. "Abbiamo fatto un grandissimo lavoro sulla videosorveglianza, ora i filmati sono a disposizione delle forze dell'ordine, che con la procura conducono le indagini", ha detto. Si spera, controllando le immagini, di scoprire particolari relativi al rapimento. Intanto, la famiglia della piccola Kata ha lanciato diversi appelli ai rapitori e a chi potrebbe avere notizie. Ma finora sono rimasti tutti inascoltati.