Il Consiglio dei ministri ha approvato la nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo a commissario per l'emergenza dopo l'alluvione che, all'inizio di maggio, ha colpito l'Emilia Romagna e parte di Toscana e Marche. Sul suo nome si è trovata l'intesa nella maggioranza. In un primo momento era stato fatto il nome del presidente emiliano Stefano Bonaccini, ma questa ipotesi è tramontata.
Presidenti Regione subcommissari di Figliuolo -
I presidenti di Emilia-Romagna, Toscana e Marche saranno invece i subcommissari del generale Figliuolo. "Non ho molto da aggiungere per la nomina del commissario, che non è ancora stata formalizzata - ha spiegato Musumeci. - Il presidente del Consiglio ha solo reso noto il nominativo del Generale Figliuolo per le competenze mostrate in un momento delicato. I presidenti di Regione "Bonaccini, Acquaroli e Giani saranno i subcommissari di Figliuolo".
Figliuolo in carica 5 anni -
La nomina di commissario straordinario del generale "durerà 5 anni", ha spiegato Musumeci, ma "ci auguriamo", ha sottolineato, che i tempi previsti dalla norma "siano bruciati e neutralizzati dall'efficacia di un gioco di squadra".
Paita: "Bonaccini fuori? Scelta politica" -
La nomina di Figluolo è stata discussa nel Consiglio dei ministri delle 18, con all'ordine del giorno un decreto legge con disposizioni urgenti per i territori. Il generale, alla guida del Comando operativo di vertice interforze, era stato commissario straordinario per l'emergenza Covid. Appresa la notizia dell'intesa su Figliuolo, la presidente del gruppo Azione-Italia Viva al Senato, Raffaella Paita, aveva dichiarato: "Bertolaso e Figliuolo sono persone con competenze straordinarie, che hanno e avranno la mia stima. Ma è davvero incomprensibile perché il governo non attribuisca a Stefano Bonaccini il ruolo di commissario in Emilia-Romagna, sia all'emergenza che alla ricostruzione. È chiaro che ci sono scelte politiche dietro questa decisione". Per giorni, infatti, l'opposizione ha rincorso la maggioranza affinché accelerasse la nomina di Bonaccini come commissario per la Ricostruzione, in quanto presidente della regione più colpita dall'alluvione di fine maggio.
Bonaccini: "Scelta sbagliata" -
Alla fine, però, la nomina del governatore dell'Emilia Romagna non è passata. Stefano Bonaccini ha espresso attraverso i canali social il proprio disappunto. "Avevamo proposto una collaborazione istituzionale che valorizzasse i territori e il rapporto diretto con cittadini e imprese, come avvenuto con la ricostruzione post sisma dell'Emilia nel 2012", ha scritto su Facebook, "e lo avevamo fatto insieme ai sindaci, alle associazioni economiche e alle organizzazioni sindacali, con una voce sola. Prendiamo atto che il Governo, dopo due lunghi mesi di gestazione, ha scelto invece un modello centralistico. Una scelta che reputiamo sbagliata ma che, a ogni buon conto, vede la nomina di una persona con cui abbiamo collaborato bene durante la pandemia". Il presidente della Regione Emilia-Romagna ha poi aggiunto: "Resta da capire con quali strumenti e quali risorse potrà agire da domattina il nuovo commissario, perché è chiaro che non c'è un minuto da perdere per recuperare il tempo trascorso. Al di là di ogni questione, l'obiettivo su cui collaborare e concentrare ogni sforzo è uno solo: indennizzare subito, al 100%, famiglie e imprese alluvionate, rimettere in sicurezza il territorio riparando argini e strade, far ripartire la Romagna".