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Biotecnologie e biopesticidi per salvare le api 

Questi preziosi insetti spostandosi da un fiore all'altro attraverso l’impollinazione svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'equilibrio ecologico e della biodiversità alimentare 

Istockphoto

Biotecnologie e super-computer per salvare le api sempre più minacciate dal cambiamento climatico, dall'inquinamento, dai pesticidi e dal alcuni insetti invasivi che distruggono gli alveari. Salvare le api per salvare noi stessi. Gli impollinatori infatti contribuiscono complessivamente alla produzione di oltre il 75% delle colture alimentari mondiali. Questi preziosi insetti spostandosi da un fiore all'altro attraverso l’impollinazione svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'equilibrio ecologico e della biodiversità alimentare.

Negli ultimi anni si sono registrati in diverse zone del mondo, Europa compresa, importanti cali nel numero di colonie di api. I numerosi studi effettuati hanno dimostrato che non si tratta di una singola causa ma di una serie di concause, a partire dall'uso dei pesticidi in agricoltura, all'inquinamento di tipo urbano e industriale, fino alla presenza di parassiti. Tra questi si aggiungono delle nuove specie parassite, delle specie aliene che provengono da altri luoghi del mondo, come il piccolo coleottero delle api”, spiega Salvatore Arpaia, Ricercatore della Divisione ENEA di Bioenergia, Bioraffineria e Chimica Verde.

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Questi parassiti creano anche un danno economico. Infatti, questa specie invasiva vive all'interno degli alveari, si ciba delle uova e della cera rendendo quindi inutilizzabile il miele. Per preservare queste preziose sentinelle della biodiversità un team di ricercatori dell'ENEA, l'Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile sta sviluppando un innovativo bio-pesticida in grado di fermare gli insetti nemici di api e alveari senza rischi per l'ambiente e la salute umana.

"Alla base del nuovo antiparassitario ENEA ci sono le biotecnologie che sfruttano un meccanismo naturale presente in organismi vegetali e animali per colpire i geni necessari allo sviluppo e alla sopravvivenza di questo parassita degli alveari. Questo ovviamente con dei benefici importanti sulla vitalità delle colonie e sulla produzione economica del settore apicolo" conclude il ricercatore. 

Negli ultimi 15 anni gli apicoltori hanno denunciato la scomparsa di numerose colonie di api, in diverse zone del mondo. Un allarme che non può essere ignorato: salvare le api significa salvare anche la nostra biodiversità. La loro scomparsa metterebbe in pericolo anche la sicurezza alimentare dell'uomo.

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