Maturità 2023, come affrontare il colloquio orale: il decalogo del Tutor per superare l’ultimo step dell’esame
L’esame di Stato va verso la sua conclusione: prende il via questa settimana l’ultima fase, con oltre 500mila studenti impegnati nella prova orale. Giovanni Giangiobbe, Tutor di Ripetizioni.it, spiega come riuscire nella prova spesso decisiva della Maturità
Archiviate le due prove scritte, c’è solo un ostacolo che separa i maturandi dall’agognato diploma: il temuto colloquio orale. L’ultimo step dell’esame, che tradizionalmente coincide con la fine delle fatiche per gli studenti, ha preso il via proprio in questi giorni, secondo un calendario stabilito dalle singole scuole.
A dettare la linea cronologica delle interrogazioni sarà la lettera dell’alfabeto sorteggiata lo scorso 19 giugno, quando le 14mila commissioni si sono riunite in sede plenaria, dopodiché l’esame procederà in ordine alfabetico.
Il colloquio orale è una tappa dell’esame di Stato che gli studenti vivono con agitazione. Lo scopo della prova è infatti quello di saggiare le competenze acquisite da parte dei maturandi durante il percorso scolastico, con particolare attenzione alla capacità di analisi critica e personale, e all’abilità di saper costruire un discorso chiaro, preciso e puntuale che contempli allo stesso tempo diverse discipline. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi, considerata la mole di studio e la quantità di concetti da assimilare.
I consigli del Tutor esperto nel metodo di studio
A complicare il quadro generale, poi, le emozioni tipiche della vigilia di ogni grande appuntamento scolastico: parlare davanti a un pubblico composto da soli docenti non è mai facile, e un eccessivo carico emotivo potrebbe compromettere gli sforzi dei maturandi. Tutti motivi per cui è necessario arrivare al giorno del confronto con le commissioni nel migliore dei modi. Per questo, Ripetizioni.it - piattaforma specializzata nelle lezioni private - ha coinvolto uno dei suoi Tutor più richiesti in qualità di esperto di metodo di studio, Giovanni Giangiobbe, il quale ha sintetizzato in un Decalogo i principali consigli pratici per lo studio di questi giorni ma ha anche spiegato come vincere le paure in vista di questo momento.
Meglio una conoscenza generale
I giorni passano e il tempo a disposizione per studiare si riduce sempre di più. Ecco perché il primo consiglio del Tutor è quello di concentrarsi su “un ripasso generale di tutto il programma”. In questo modo, il candidato potrà dimostrare alla commissione di aver acquisito gli elementi e le nozioni di base di ogni materia. Al contrario, soffermandosi su poche discipline, lo studente risulterà preparatissimo su quei temi, ma si troverà in difficoltà con tutto il resto. È quindi preferibile ripassare un po’ di tutto: “Di norma - sostiene Giangiobbe - i docenti preferiscono uno studente che abbia una conoscenza generale di tutte le discipline, rispetto a uno studente ferrato su due-tre argomenti ma che poi non sa niente sul resto: per cui lo studio generale è preferibile rispetto a uno studio mirato”.
Ripetere ad alta voce la mappa concettuale
Non è però sempre facile impostare lo studio. In questo senso, la domanda sorge spontanea: meglio fare schemi e mappe concettuali o ripetere ad alta voce? In realtà, le due soluzioni non si escludono. Come spiega il Tutor, “la mappa concettuale deve servire come base per la ripetizione orale. Infatti, molti libri risultano prolissi e grazie alla mappa concettuale lo studente può focalizzarsi sugli elementi essenziali dell’argomento”. Trattandosi di una prova orale, ripetere ad alta voce è necessario, proprio perché in sede di esame il candidato affronterà oralmente la commissione. In più, rivela il docente, “è anche un modo per vincere la paura di dover fare un discorso in pubblico nonché per curare i dettagli dell’esposizione orale”.
Scegli l’ambiente adatto per il tuo studio
Messi a fuoco il ‘cosa’ e il ‘come’, vediamo qual è il luogo ideale per studiare. Chiaramente, al riguardo, il Tutor ci spiega che non può esserci una risposta univoca e valida per tutti. “Ci sono studenti che si concentrano bene in biblioteca, che sono ambiento rigoroso e silenzioso, con regole da rispettare. Altri, invece, studiano meglio a casa con della musica di sottofondo. Altri ancora si concentrano di più all’aperto, magari in un parco pubblico, immersi nel verde”. Trattandosi quindi di un elemento soggettivo, il consiglio in questo caso è di individuare la propria zona di comfort da dedicare allo studio.
Combatti l’ansia, riposati e pensa a te stesso: la road map verso l’orale
Il Tutor ha voluto poi delineare i punti salienti di queste giornate così concitate per i maturandi. A cosa dare priorità? Secondo il docente sono tre i punti da evidenziare: “Prima fra tutte non lasciarsi sopraffare dall’ansia e dall’agitazione. È necessario rimanere il più calmi e rilassati possibile. Secondo poi, bisogna riposarsi adeguatamente: svegliarsi e studiare gli argomenti prefissati, per poi uscire e svagarsi. Fondamentale è dormire almeno sette-otto ore per notte. Terza priorità è pensare a sé stessi, al proprio benessere fisico e psicologico. Se lo studente non si riposa, non mangia, non trova del tempo per sé, rischia di arrivare al giorno dell’orale con un carico d’ansia eccessivo e senza la dovuta concentrazione”.
La costanza nello studio previene i passi falsi
Tra i tanti nodi dell’esame orale, la mole di studio spaventa non poco i maturandi. Tenere a mente l’intero programma di ogni materia è una vera impresa, e ricordare tutte le informazioni potrebbe risultare davvero difficile. Come fare per non dimenticare le nozioni incamerate? Il Tutor non ha dubbi, per lui la parola chiave in questo senso è “costanza”: “Bisogna studiare costantemente ogni giorno e predisporre un programma di studio che sia efficace. Bisogna partire in anticipo, studiare ogni giorno e arrivare il giorno prima dell’esame a dover semplicemente ripassare degli argomenti già studiati e assimilati. Costanza e metodo di studio: sono le uniche regole, non ce ne sono altre”, afferma l’insegnante.
Pragmatismo e pianificazione: le due P determinanti per la prova orale
Pragmatismo e pianificazione sono altre chiavi di volta per ogni esame. Secondo Giangiobbe, “lo studio deve essere cadenzato, uniforme e diluito nel corso del tempo: si deve studiare un po’ per volta, giorno per giorno, per non arrivare con l’acqua alla gola”. Studiare soltanto nelle ore precedenti l’esame è infatti controproducente, e si rischia di arrivare all’evento stanchi e non al massimo della forma, dunque “è preferibile uno studio costante nel corso del tempo, chiaramente partendo in anticipo”.
Ripasso finale: ripetere, ripetere e ripetere!
Anche per quanto riguarda il sacro ripasso finale, secondo il docente di Ripetizioni.it non esistono scorciatoie o soluzioni dell’ultima ora. Durante le ore precedenti l’ultimo step della Maturità 2023, tutto ciò che lo studente dovrà fare è “ripetere, ripetere e ripetere”. È l’unico trucco efficace valido in queste ore: “Da soli o in gruppo, a casa propria o in biblioteca, dove si preferisce. Solo con esercizio e ripetizione continua si può arrivare del tutto sicuri di fronte alla commissione d’esame”.
Prendere coscienza di sé stessi per superare l’ansia
C’è anche un modo per porre rimedio all’inevitabile ansia pre-esame? La formula del Tutor è sempre la stessa: “Il primo modo per porre freno ai picchi di ansia è la costanza. Proprio per evitare di arrivare con troppo argomenti da studiare a ridosso dall’esame”. Predisporre un piano di studio giornaliero, stabilire a priori cosa andare a studiare nei vari momenti, aiuta in qualche modo a combattere anche quel disagio dovuto agli attacchi di ansia: in poche parole, più si ha coscienza di sé stessi, più cresce la fiducia nelle proprie capacità. “Cercare di rispettare una tabella di marcia giornaliera: è l’unico modo per non farsi divorare dall’ansia”, afferma Giangiobbe.
L’esame è solo la prima di tante sfide future
Altra cosa sono, invece, le sessioni di studio “matte e disperatissime”, molto gettonate nell’imminenza della prova. Peccato che, spesso, hanno come unico risultato quello di danneggiare la prestazione degli studenti. I maturandi, infatti, si ostinano in questa pratica malsana che, unita all’ansia, può creare un cocktail esplosivo: “Uno degli errori da evitare è quello di farsi prendere dalla cosiddetta ansia da prestazione, col rischio di bloccarsi e non concludere nulla”. Per questo, il Tutor invita gli studenti alla calma e sottolinea un concetto chiave: “Cercate di fare il possibile, dovete impegnarvi al massimo perché la maturità è un traguardo fondamentale, ma senza esagerare. L’esame è solo la prima delle tante sfide che vi attendono nel mondo universitario e professionale. Quindi l’ansia e l’agitazione sono comprensibili ma non dovete lasciarvi sopraffare da queste emozioni”.
Il confronto è utile per capire quando si è pronti
Una dritta utile per tutti coloro che hanno iniziato per tempo, e quindi senza sforzi esagerati, la preparazione in vista dell’esame orale è comprendere che, a prescindere dalla strategia adottata, alla fine dei conti bisognerà confrontarsi con una commissione di docenti, di persone. Quindi è importante capire quanto si è effettivamente preparati ad affrontare una sfida del genere. A tal proposito, secondo Giangiobbe, “può essere utile farsi interrogare da un’altra persona, ad esempio un genitore o un parente o un amico. Farsi porre delle domande per capire se si è in grado di rispondere”. Il confronto con un’altra persona è utile per comprendere il proprio grado di preparazione “e anche per stare un po’ più tranquilli in vista dell’esame orale”.
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