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Kick Off e la nascita dei videogame calcistici moderni

Nel 1989 arriva uno dei classici del retrogaming: è il momento del calcio d’inizio per il franchise sportivo firmato da Dino Dini

Ufficio stampa

Oggi siamo abituati a videogame calcistici pieni di opzioni e realismo, primo su tutti quel FIFA di Electronic Arts che sta per cambiare nome in EA Sports FC. Nei primi anni '80, però, riuscire ad avere ventidue giocatori in campo era già un traguardo notevole: basti pensare che l’acclamatissimo Soccer per Intellivision (1980), all'epoca reputato un mezzo miracolo in termini di verosimiglianza, mostrava sempre solo sei giocatori sul campo.

Con il tempo il genere sportivo si è ovviamente evoluto e questo processo passa per due titoli fondamentali, ovvero Emlyn Hughes International Soccer per Commodore 64 e Kick Off per Amiga e Atari ST, fra i primi giochi che hanno unito alla pura azione calcistica anche una parte più squisitamente manageriale, introducendo le caratteristiche dei singoli giocatori.

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In particolare, nei cuori dei videogiocatori appassionati di calcio e retrogaming Kick Off di Dino Dini occupa un posto speciale. Pubblicato nel 1989 da ANCO su Amiga e Atari ST, il gioco propone una visuale del campo a volo d'uccello, con giocatori piccoli ma molto ben definiti e animati. Soprattutto, Kick Off introduce alcuni elementi importantissimi che fissano le basi per gran parte dei giochi che lo hanno seguito. La palla, per esempio, non resta inchiodata al piede del giocatore come avviene in altri giochi di quegli anni come Mexico '86 o Fighting Soccer, bensì va letteralmente "spinta" dagli atleti, in modo simile a quanto già avveniva nel 1985 con Soccer su NES.

Inoltre l’introduzione dell’importantissima caratteristica denominata After Touch permette di imprimere ai palloni calciati traiettorie arcuate, consentendo giocate molto più precise dei classici tiri a otto direzioni presenti in videogame simili, il tutto interamente gestito tramite un semplice joystick munito di un solo pulsante. Altri elementi ritenuti più o meno rivoluzionari in Kick Off sono le decisioni arbitrali (variabili come "severità" a seconda dell’arbitro stesso), le schede dei singoli giocatori con diverse caratteristiche e la gestione dei falli che può portare anche al ferimento degli atleti e alle eventuali espulsioni.

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Kick Off ha un tale successo che ANCO inizia a convertirlo su diverse piattaforme (comprese le edizioni per sistemi a 8 bit come il Commodore 64) mentre nei mesi successivi la software house lancia due nuovi titoli sempre a firma di Dino Dini, ovvero Player Manager (versione "manageriale" di Kick Off che permette di vestire i panni di un allenatore) e l'ovvio Kick Off 2. Quest'ultimo risulta in tutto e per tutto migliore del primo, con replay, fuori gioco e numerose altre migliorie. La serie rimane strettamente legata al mondo dei personal computer sebbene lo stesso Kick Off 2 venga convertito piuttosto bene anche su diverse console col titolo Super Kick Off.

Dino Dini negli anni successivi realizzerà il valido Goal! per conto di Virgin Games, allontanandosi da ANCO e dalla serie di Kick Off, salvo poi cercare di rilanciarla nel 2015 con un progetto deludente come Kick Off Revival. Purtroppo per lui, nel frattempo, il mondo dei videogame calcistici si è enormemente evoluto, in larga parte proprio grazie alle splendide intuizioni inserite nella serie di Kick Off.

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