ESCLUSIVO

Rapimento Kata, a "Quarto Grado" un urlo ripreso da una telecamera

La trasmissione di Rete 4 propone in esclusiva le immagini di una pizzeria nei pressi dell'ex hotel Astor

"Quarto Grado - Le storie" torna a occuparsi del rapimento di Kata, la bambina peruviana scomparsa a Firenze nel pomeriggio dello scorso 10 giugno. Durante la puntata di venerdì 23 giugno, la trasmissione di Rete 4 propone in esclusiva le immagini della telecamera di sorveglianza di una pizzeria nei pressi dell'ex hotel Astor, soffermandosi su due misteriosi rumori ripresi alle 17.20 di quello stesso pomeriggio: il primo potrebbe essere riconducibile a un urlo, mentre il secondo somiglia alla chiusura dello sportello di un veicolo.

Le immagini - fisse sulla zona esterna del locale sito all'incrocio tra via Monteverdi e via Veracini, a tre minuti a piedi dall'ex Hotel Astor - non aiutano a chiarire i rumori che si sentono in sottofondo e non immortalano alcun passante se non dopo alcuni secondi, quando si vede anche una vettura bianca percorrere il viale. L'automobile non viene ripresa dal fondo della via e il programma condotto da Gianluigi Nuzzi ipotizza che possa essere uscita da un parcheggio nelle vicinanze.

"Bisognerebbe controllare le macchine che sono passate in quei minuti, che non saranno tantissime", commenta il pizzaiolo del locale, Marco. Nel frattempo, la procura di Firenze ha deciso, in un vertice con gli investigatori, di acquisire tutte le telecamere della città per sottoporle a un massiccio esame delle immagini. L'operazione potrebbe riguardare circa 1.500 telecamere pubbliche puntate sulle strade e la ricerca sarà concentrata sui giorni del 10 e 11 giugno.

Negli ultimi giorni la madre della bambina, Kathrina Alvarez, ha lanciato diversi appelli: "Chi sa qualcosa parli, fatemi sapere che è ancora viva - ribadisce alle telecamere di "Quarto Grado".
"È impossibile che si sia persa da sola, qualcuno l'ha presa e l'ha portata via - aveva ribadito in precedenza - Ho detto ai carabinieri chi può essere stato. Solo Dio sa quello che sento, mettete una mano sul cuore e liberatela".