LE STIME PRELIMINARI

Istat: aumentano i prezzi delle case nuove, +5,4% nel primo trimestre

L'aumento annuo dei prezzi delle nuove abitazioni influisce sull'indice generale, che sale dell'1,1% rispetto allo scorso anno

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Secondo l'Istat, nel primo trimestre 2023 i prezzi delle nuove case sono aumentati del 5,4%. L'indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie è salito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell'1,1% nei confronti dello stesso periodo del 2022. Il trend è condizionato anche in misura minore dai costi delle abitazioni esistenti, la cui crescita decelera passando dal +2,3% del quarto trimestre 2022 al +0,4% del primo trimestre 2023.

Rallenta la compravendita di abitazioni -

 Questi andamenti si manifestano in un contesto di rallentamento dei volumi di compravendita: -8,3% la flessione annua registrata nel primo trimestre 2023 dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle entrate per il settore residenziale, dopo il -2,1% del trimestre precedente, sottolinea inoltre l'Istat. Nel confronto con il trimestre precedente, il leggero aumento dell'indice dei prezzi delle abitazioni (+0,1%) è imputabile ai prezzi delle abitazioni nuove che crescono dell'1,6% mentre quelli delle abitazioni esistenti diminuiscono dello 0,2%. 

Il tasso di variazione acquisito dell'indice Ipab per il 2023 è nullo, sintesi di un aumento del 2,4% per le abitazioni nuove e una riduzione dello 0,4% per le abitazioni esistenti. Nel complesso "prosegue, nel primo trimestre 2023, la fase di rallentamento del tasso di crescita su base annua dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, iniziata nella seconda metà del 2022", commenta l'Istat, evidenziando che "il rallentamento si deve esclusivamente alla dinamica dei prezzi delle abitazioni esistenti in forte attenuazione nel primo trimestre di quest'anno, a cui si contrappone l'accelerazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni nuove. In particolare il peso delle abitazioni nuove aumenta attestandosi al 17,7% (era circa il 16,2% nel 2022) mentre quello relativo alle abitazioni esistenti è pari all'82,3% (83,8% lo scorso anno)

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