Montano le polemiche dopo l'inchiesta di Report sulla gestione delle due aziende Ki Group e Visibilia da parte del ministro del Turismo Daniela Santanchè, che ha dato mandato ai suoi legali di agire nelle sedi opportune perché "le suddette notizie risultano prive di corrispondenza con la verità storica". Sulla vicenda è intervenuto Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera: "Aspettiamo che il ministro spieghi in Aula, i processi non si fanno in tv".
"Fatti non corrispondenti al vero" - In una nota, il ministro Santanchè spiega che le notizie trattate da Report "sono state rappresentate in forma del tutto suggestiva e unilaterale per fornire una ricostruzione dei fatti che risulta radicalmente non corrispondente al vero, ispirata esclusivamente dalla finalità di screditare l'immagine e la reputazione della sottoscritta presso l'opinione pubblica".
"I responsabili della trasmissione - continua il ministro - erano stati preventivamente invitati a evitare di diffondere notizie non veritiere, purtroppo invano. Per questi motivi ho dato mandato ai legali di fiducia per le necessarie iniziative nelle opportune sedi giudiziarie".
La vicenda -
Al centro del servizio di Report su Rai3 di lunedì - dal titolo "Open to fallimento", con un richiamo alla campagna pubblicitaria per il turismo italiano "Open to meraviglia" - c'era la gestione di due aziende, Ki Group e Visibilia. Nell'inchiesta firmata da Giorgio Mottola, ci sono testimonianze di dipendenti e fornitori storici e si parla di "bilanci in rosso, lavoratori mandati a casa senza liquidazione, ditte messe in difficoltà o addirittura strozzate dal mancato saldo delle forniture". Dopo il servizio, le opposizioni hanno chiesto le dimissioni del ministro.
Molinari (Lega): "Aspettiamo che spieghi in Aula" - Sulla vicenda è intervenuto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, a Rainews24: "Il ministro Santanchè ha detto di essere assolutamente tranquilla, ha detto che quando sarà il momento verrà in Parlamento a spiegare le sue ragioni. Aspettiamo che il ministro Santanchè spieghi le sue ragioni, ma i processi non si fanno in televisione con le inchieste giornalistiche. Se ci sarà qualcosa saranno altri organismi a dover intervenire, non certo Report".
Conte (M5s): "Chiarisca o si dimetta" - "Sono ormai trascorsi quattro giorni da quando la trasmissione Report ha diffuso ricostruzioni ben precise che gettano una grave ombra sulle attività imprenditoriali della ministra Santanchè. Abbiamo pazientemente atteso che la diretta interessata avvertisse, essa stessa, l'urgenza e la necessità di chiarire, punto per punto, la realtà dei fatti e il proprio punto di vista", ha scritto su Twitter il leader del M5s Giuseppe Conte.
"Purtroppo l'unica reazione che sin qui la Ministra ha lasciato filtrare è che intende presentare una querela. Ma questa non è una risposta che entra nel merito delle accuse, gravi e circostanziate, che le vengono mosse. Il tempo è ormai scaduto", ha tuonato Conte. "Non possiamo permettere che le nostre più alte cariche istituzionali si sottraggano al principio di responsabilità politica che impone di fornire i necessari chiarimenti rispetto a condotte censurabili", ha aggiunto.
"La fiducia nelle istituzioni è un bene comune che dobbiamo tutti impegnarci a preservare. La Santanchè ha due strade: o viene in Parlamento a diradare in modo puntuale le gravi ombre sul suo operato, oppure fa un passo indietro e lascia l'incarico istituzionale. Presidente Meloni sei d'accordo che non ci sono alternative? Che dici?", ha concluso Conte.