Il tonno in scatola rappresenta la conserva ittica più diffusa tra gli italiani: i consumatori sono quasi la totalità della popolazione (94%). Le ragioni sono legate alla sfera della salute, alla sua convenienza, ma anche perché rispecchia lo stile di vita moderno. Tuttavia, a dispetto del grande successo tra chi lo apprezza e lo consuma, sono ancora molti i falsi miti e le leggende metropolitane che circondano questo prezioso alimento.
Il tonno è buono, gustoso, leggero e nutriente: ottimo da mangiare da solo, è il complemento ideale per qualsiasi insalata, per condire la pasta, ma anche per essere unito a formaggi leggeri e spalmabili o per guarnire tartine sfiziose e stuzzicanti.
Nonostante questo, sono ancora tanti i dubbi associati al tonno in scatola: per porre fine ai luoghi comuni che lo riguardano, Ancit (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare) ha fugato le perplessità grazie all'aiuto del dr. Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista, Docente di Allergie e Intolleranze Alimentari presso l'Università Campus Biomedico di Roma.
1 - NUTRIENTE COME QUELLO FRESCO: grazie alle tecniche di conservazione d'avanguardia e al trattamento termico che rende inutile l'aggiunta di conservanti, oggi la scatoletta alimentare è divenuta lo strumento perfetto per garantire sicurezza e conservazione e combattere anche lo spreco, mantenendo caratteristiche nutrizionali del tutto simili a quelle di quello fresco. Infatti, entrambi sono ricchi di proteine nobili e addirittura il tonno in scatola ne contiene una quantità maggiore (25 g per 100 g di alimento) rispetto a quello fresco (21 g per 100 g di alimento), visto che nella scatoletta è più concentrata la presenza del muscolo e meno presente la percentuale di acqua rispetto al pesce fresco. Ambedue apportano acidi grassi omega 3, protettori del sistema cardiovascolare. Anche il contenuto di vitamine e sali minerali rimane inalterato: il tonno in scatola, come quello fresco, è ricco di iodio, potassio, ferro, fosforo e vitamine del gruppo B.
2 - ADATTO A TUTTI, ANCHE AI PIÙ ANZIANI: grazie all’apporto di proteine nobili e di aminoacidi essenziali, il tonno in scatola è prezioso per la ricostruzione dei tessuti e il ricambio cellulare. Inoltre, apporta sostanze utili per le funzioni cognitive-cerebrali, per la protezione e il funzionamento dei vasi sanguigni e per la salute di ossa e denti. E nella terza e quarta età aiuta a combattere la sarcopenia, cioè la perdita di massa muscolare associata alla riduzione di forza e di performance fisica, che riguarda gli adulti sopra i 60 anni, accentuandosi significativamente nei soggetti che hanno compiuto 80 anni. Secondo il dr. Luca Piretta, inoltre, "si tratta di un alimento di facile masticazione e alta digeribilità e può sostituire vantaggiosamente altre pietanze che sono più costose e che richiedono una preparazione culinaria più complessa”.
3 - PRIVO DI CONSERVANTI: cosa troviamo nella preziosa scatoletta? Pesce, acqua oppure olio e sale marino, aromi naturali e niente di più. Ecco perché si parla di un alimento salutare e totalmente naturale, che non necessita di conservanti, perché non ne ha bisogno. Le confezioni, una volta riempite, vengono chiuse ermeticamente e poi sterilizzate a una temperatura compresa tra 110° e 120°, garantendo così una conservazione sicura per diversi anni all'interno della scatoletta metallica sigillata. La sterilizzazione garantisce la salubrità e la conservazione del tonno e permette di mantenere tutte le sue proprietà nutritive e organolettiche, cioè odore, colore, sapore e consistenza.
4 - IL MERCURIO, UN FALSO MITO: si tratta di una credenza dura a morire. L’industria conserviera ittica garantisce controlli severi, frequenti, puntuali ed estesi lungo tutta la filiera, dalla cattura alla commercializzazione tali da garantire livelli di salubrità e sicurezza massimi per il prodotto lavorato. Quanto al mercurio in particolare, un’indagine condotta dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari ha analizzato campioni di scatolette di tonno sottolio di diverse marche: il valore di mercurio registrato è risultato quasi sempre inferiore a 0,5 milligrammi per chilo ben al di sotto del limite massimo, fissato dalla legislazione europea e nazionale, in 1 milligrammo per chilo sul peso fresco del muscolo di pesce. Inoltre, le aziende aderenti Ancit adottano una politica di approvvigionamento molto rigorosa che consente di scegliere le materie prime sicure, di diversa provenienza geografica e che vivono in ambienti meno inquinati come quello oceanico e tropicale, proprio al fine di evitare che queste contengano sostanze rischiose per il consumatore.
5 - SODIO? NE CONTIENE NELLA GIUSTA QUANTITÀ: in una scatoletta da 80 grammi (pari a 52 grammi di prodotto sgocciolato), ci sono 0,16 grammi di sodio, ovvero la stessa quantità che introduciamo mangiando una fetta media di pane (circa 50 grammi) oppure una porzione di mozzarella da 100 grammi. "Il tonno in scatola sottolio ha un contenuto medio di sodio di 316 milligrammi per 100 grammi di alimento, di gran lunga al di sotto dei limiti consigliati. Perciò, si può affermare che fornisce macro e micronutrienti alleati preziosi per il nostro organismo, compreso il sodio, in giuste quantità” conclude il dr. Piretta.