L’importanza della transizione ecologica indirizzata verso le energie rinnovabili è ormai un dato di fatto. Sono eolico e solare le principali soluzioni sottolineate dagli scienziati del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’ONU nel sesto rapporto sull’emergenza climatica.
In quest’ottica Seapower, centro di ricerca partecipato dall’Università Federico II di Napoli, impegnato da oltre trent’anni nello sviluppo tecnologico di sistemi innovativi per la produzione di energia rinnovabile dal vento e dal mare, ha ideato Hydraspar, una piattaforma per abbattere i costi dell’eolico galleggiante.
Quando il mare supera la profondità di trenta metri, infatti, non conviene fissare le turbine eoliche sul fondale ed è quindi necessario utilizzare le torri eoliche vincolate su una piattaforma galleggiante che a sua volta deve essere ancorata al fondo del mare con opportuni ormeggi. Enormi piattaforme per turbine eoliche sovradimensionate, a loro volta progettate per i mari profondi e che comportano ingenti costi di realizzazione, assemblaggio e soprattutto di trasporto presso i siti di installazione. Come ci ha spiegato Francesco Lioniello, Vicepresidente di Seapower: “L’Hydraspar è un’innovativa piattaforma da noi ideata, prototipizzata e testata, che presenta alcune caratteristiche uniche. Sono i bracci a cilindro e la sua forma a ombrello rovesciato che permettono non solo un più rapido e quindi economico assemblaggio, ma soprattutto ne facilita il trasporto nel sito”.
Considerando che più sono ampie le dimensioni delle turbine, più veloce è il vento che possono catturare, aumentando così la capacità di produrre energia. Da qui l’importanza strategica degli impianti eolici galleggianti. “Che sono quelli destinati a popolare il Mar Mediterraneo e tutti i mari con grande profondità, e che rappresentano per il nostro Paese l’unica possibilità di incrementare la produzione di energia rinnovabile in modo da raggiungere gli obiettivi posti dall’Unione Europea per il 2030” ha aggiunto Francesco Lioniello.
Infine c’è il limitato impatto ambientale, oltre al fattore non secondario che grazie alla maggiore stabilità del vento in mare, l’energia eolica offshore costituisce una fonte più affidabile, non intermittente e con problemi minori legati alla turbolenza delle turbine.