Primo Angelus del Papa dopo l’operazione: "Dolore per le vittime dell'Egeo"
Papa Francesco ha parlato ai fedeli durante il tradizionale appuntamento domenicale di mezzogiorno: "Preghiamo per chi ha perso la vita nell'Egeo. Sembra che il mare era calmo"
"Con grande tristezza e dolore penso alle vittime del gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia. Sembra che il mare era calmo". Lo ha detto papa Francesco al suo primo Angelus in Piazza San Pietro dopo l'intervento chirurgico al quale è stato sottoposto lo scorso 7 giugno. Il Pontefice ha ricordato le vittime della strage in Uganda e ha rivolto un pensiero al popolo ucraino.
Papa Francesco ha aperto l' Angelus ringraziando i fedeli per la loro vicinanza durante i giorni difficili del suo ricovero in ospedale. "Esprimo la mia gratitudine per chi ha manifestato affetto, premura e amicizia e assicurato il sostegno della preghiera", ha detto il Pontefice. "La vostra vicinanza per me è stata di grande aiuto e conforto", ha aggiunto rivolto alla folla assiepata sotto la finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, dove si è svolto il tradizionale appuntamento domenicale di mezzogiorno. "Grazie di cuore", ha detto.
Il Pontefice ha poi continuato: "Dio non è distante, ti ama. Il Signore è lì con te anche quando cadi, quando sei più debole senti più forte la sua presenza". Poi ha aggiunto: "A me lasciano perplesso, molto perplesso, i 'parolai' con il loro tanto parlare e niente fare. Quindi, ha ribadito: "Dio non è distante e perciò noi non siamo soli in terra, e anche nelle difficoltà non perdiamo la fiducia".
L'invito ai fedeli di papa Francesco è quello di "pensarsi come un bambino, che cammina tenuto per mano dal papà: tutto gli appare diverso. Il mondo, grande e misterioso, diventa familiare e sicuro, perché il bambino sa di essere protetto. Non ha paura e impara ad aprirsi: incontra altre persone, trova nuovi amici, apprende con gioia cose che non sapeva e poi torna a casa e racconta a tutti quello che ha visto, mentre cresce in lui il desiderio di diventare grande e di fare le cose che ha visto fare dal papà. Ecco perché Gesù parte da qua, ecco perché la vicinanza di Dio è il primo annuncio: stando vicini a Dio vinciamo la paura, ci apriamo all'amore, cresciamo nel bene e sentiamo il bisogno e la gioia di annunciare". E ancora: "Se vogliamo essere buoni apostoli, dobbiamo essere come i bambini: sederci 'sulle ginocchia di Dio' e da li' guardare il mondo con fiducia e amore, per testimoniare che Dio è Padre, che Lui solo trasforma i nostri cuori e ci dà quella gioia e quella pace che noi stessi non possiamo avere".
Papa Francesco ha quindi ricordato gli studenti ugandesi uccisi nei giorni scorsi e i migranti vittime dell'ultima tragedia nel mare Egeo. Il Pontefice ha ricordato che martedì 20 giugno ricorre la giornata mondiale del rifugiato promossa dalle Nazioni Unite. Ha detto: "Rinnovo la preghiera per quanti hanno perso la vita e imploro che sempre si faccia tutto il possibile per prevenire simili tragedie".
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