Dal Papa a Xi, tutte le proposte per la pace tra Russia e Ucraina
I rappresentanti di sette Paesi africani hanno incontrato Putin e Zelensky per promuovere la pace. Non è l'unico tentativo fatto finora: tutte le proposte arrivate da quando è scoppiata la guerra in Ucraina
"Le proposte di pace di alcuni Paesi sulla guerra in Ucraina contengono idee che potrebbero funzionare". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, all'agenzia di stampa Tass durante il Forum economico che si sta svolgendo a San Pietroburgo, dove sono arrivati i rappresentanti di sette Paesi africani.
Gli sforzi per la pace dei leader africani I leader sono guidati dal sudafricano Cyril Ramaphosa. Dopo avere incontrato a Kiev, in Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky, in Russia hanno chiesto di parlare con il presidente Vladimir Putin e hanno posto sul tavolo una loro proposta di pace. Tra gli obiettivi c'è anche quello di strappare un placet sul prolungamento dell' accordo sul grano, in scadenza il 18 luglio.
La tensione rimane alta L'incontro si è svolto mentre a Kiev venivano udite nuove esplosioni, la situazione nell'area sotto il comando militare orientale rimane tesa e l'Ucraina ha denunciato il rapimento di bambini ucraini da parte dei russi nella regione occupata di Lugansk, nell'est del Paese. Quello dei Paesi africani è solo l'ultimo dei tentativi di leader di altri Paesi di mettere fine alla guerra. Ecco tutte le proposte per la pace a Kiev arrivate da quando è scoppiata la guerra.
I tentativi della Turchia Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stato il primo a rendersi protagonista di un tentativo di conciliazione, ospitando le due delegazioni di Russia e Ucraina nel suo Paese pochi giorni dopo l'invasione russa, nel marzo del 2022. Ankara si è intestata il ruolo di mediatore anche per l'accordo sul grano ucraino, di cui è garante. Presto Erdogan incontrerà di nuovo Putin in Turchia.
Le mosse della Cina Anche la Cina ha fatto la sua mossa. Nel febbraio scorso, Pechino ha presentato il documento intitolato la "Posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina". Si tratta di un dossier in 12 punti, con in testa il rispetto della sovranità e dell'indipendenza, seguiti da dialogo e cessate il fuoco, no all'uso di armi nucleari e agli attacchi alle centrali atomiche a uso civile. Dopo questo documento, il presidente cinese Xi Jinping ha inviato in Europa il suo messo, Li Hui, per parlare con i principali leader europei. Ma gli incontri non hanno dato i risultati sperati.
Il tentativo del Vaticano Anche papa Francesco ha cercato fin da subito di mediare tra Ucraina e Russia. Dopo un fermo "no grazie" da parte di Zelensky, che ha ricordato come il piano di pace può essere solo ucraino, dal Cremlino hanno preso atto del "sincero desiderio" della Santa Sede di facilitare una fine del conflitto, ribadendo però le ferme posizioni sui territori occupati. Nei giorni scorsi il Pontefice ha scelto il cardinale Matteo Zuppi per tentare un nuovo approccio. Dopo essere andato a Kiev, Zuppi è atteso a Mosca. La data è ancora da stabilire. Nel frattempo, il metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha incontrato papa Francesco in Vaticano portandogli i saluti del Patriarca di Mosca, Kirill.
I colloqui di Ginevra Non hanno portato a un nulla di fatto nemmeno i colloqui tenutisi nel febbraio scorso a Ginevra. Anche in questo caso lo scopo era una soluzione pacifica della guerra in Ucraina. Gli incontri si sono svolti nella massima discrezione, ma senza interessare i vertici della diplomazia dei rispettivi Paesi.
Il piano di pace brasiliano Né Putin e né Zelensky possono "volere tutto". Lo sostiene il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, secondo il quale la Russia dovrebbe lasciare il territorio ucraino e l'Ucraina dovrebbe rinunciare a rivendicare la Crimea, annessa da Mosca nel 2014. Lula avrebbe dovuto incontrare il presidente ucraino al G7 di Hiroshima, ma il faccia a faccia tra i due è saltato.
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