L'incidente di Casal Palocco, a Roma, del 14 giugno, in cui un bambino ha perso la vita quando l'auto a bordo della quale viaggiava con la mamma e la sorella è stata travolta dal Suv guidato dallo youtuber Matteo Di Pietro con a bordo altri quattro ventenni, ha scatenato la rabbia dei vip. "Se tu a vent'anni ti affitti un Suv Lamborghini sei un co*****e. Se tu a vent'anni fai una challenge per filmare la guida di 50 ore a bordo di un Suv Lamborghini affittato, sei un super co*****e. Se tu a vent'anni mentre fai quella challenge a bordo di un Suv Lamborghini affittato ammazzi un bambino sei un assassino", ha scritto l'attrice Anna Foglietta sui suoi social. "Ma se si togliesse a questi trogloditi, a questo punto pericolosi per se stessi e gli altri, di guadagnare con i loro post, gli si taglierebbero le gambe e forse si salverebbero molte vite. Cordoglio per la famiglia del bambino ucciso" è invece il tweet di Alessandro Gassman.
Il duro post di Anna Foglietta - "L'unica arma che abbiamo a disposizione per contestare questo scenario fatto di vuoto totale è la cultura. Questo schifo avviene in un momento storico dove il vuoto totale dovrebbe essere riempito dalla cultura. Come si può credere d'essere un vincente solo a bordo di un Suv affittato, per poi postarlo sui social? Ma solo a me fanno infinita tristezza? Ma che razza di vite vivono sti ragazzi? Povera famiglia distrutta. Poveri noi", ha aggiunto Foglietta.
La rabbia dei vip - Sull'argomento è intervenuta anche la cantante Noemi, che sui social ha scritto: "Abito lì vicino e passo spesso in quella zona di Roma ma purtroppo certi episodi capitano ovunque. Non è più tollerabile esaltare sul web certi atteggiamenti distruttivi e tossici che ci portano solo verso il basso in una parabola involutiva che sembra inarrestabile. Riprendiamo il contatto con la realtà e il valore dell'empatia; una vita non può finire così". Le fa eco Ermal Meta, che su Twitter ha sottolineato: "Ma cosa sta succedendo? Abbiamo perso qualsiasi senso di realtà. Allucinante".
"Non amo la caccia alle streghe, non l'ho mai fatto e ho sempre pensato di distinguermi dai tribunali social. Tuttavia, permettetemi oggi di chiedere a tutti gli youtuber più seguiti, anche dai giovanissimi, di sostituire la solidarietà istintiva che vi fa essere ora e subito 'sul pezzo', con il silenzio. Che le dinamiche dell'incidente non siano note ancora è chiaro, così com'è chiaro che in questo momento una delle colpe è da imputare a una sfida idiota che si deve solo condannare senza indulgenze. Perché anche alcune gare sono pericolose, molte notizie non si trasformano in tragedia per puro 'caso' e non è così che dobbiamo gestire chi ci segue, chi si fida di noi. Chi crede di avere un potere (dato dai followers) ha una grande responsabilità ed è quella oggi di restare in silenzio, fermarsi e chiedere di pensarci non una, ma cento, mille volte prima di agire in questo modo. Anche questa è prudenza che invocate e in questo caso perfino: intelligenza. Qualsiasi challenge che coinvolga stanchezza, prese in giro, velocità, rischi per se stessi e gli altri, autolesionismo, non è un gioco e non potete diventare complici", ha scritto Francesca Barra su Instagram.
"Uno dei mali peggiori del Millennio è volersi mettere in mostra col nulla. Organizzano queste challenge idiote, chiusi per 24 ore in una scatola di cartone o in auto mettendo a rischio la loro vita e quella degli altri. Ormai contano soltanto il traguardo facile, la visibilità, stordirsi di una fama fittizia ma abbiamo toccato il colmo della follia. Sotto la performance devono esserci lo studio, il talento... al contrario si veicolano modelli idioti: dalle sfide spericolate alla sessualizzazione delle ragazze fin dalla giovanissima età" è il commento di Claudio Santamaria, come riporta il Corriere della Sera.
Il quotidiano riporta anche l'opinione in merito di Claudia Gerini: "Fatto agghiacciante, specchio di questi tempi cupi e incredibilmente violenti. Bisognerebbe far comprendere la gravità di certi fenomeni anche a chi plaude, enfatizza e alimenta".