Semaforo verde

Riforma della Giustizia, dal Cdm arriva l'ok al ddl Nordio: via l'abuso d'ufficio | Il Guardasigilli: "Nessun vuoto di tutela"

Niente Appello in caso di assoluzione e stretta sulle intercettazioni. Il ministro "Cambieremo anche la Costituzione, è nostro obiettivo"  

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla riforma della Giustizia presentata dal ministro Carlo Nordio che tra l'altro cancella il reato di abuso d'ufficio e pone limiti al potere di appello del pm. Il Guardasigilli: "Ho sentito inesattezze sul vuoto di tutela che si realizzerebbe con l'abolizione dell'abuso d'ufficio che non c'è affatto, il nostro arsenale è il più agguerrito d'Europa". 

Prova di compattezza dei partiti di maggioranza -

 La maggioranza dà dunque prova di compattezza, con la Lega che mette da parte le sue riserve sull'abolizione dell'abuso d'ufficio, in vista di una riforma complessiva dei reati contro la pubblica amministrazione. Ma il pacchetto - che oltre all'abuso d'ufficio cancella anche l'appello del pm contro le sentenze di assoluzione e impone una stretta alla stampa sulla pubblicazione delle intercettazioni e prevede più garanzie per gli indagati in materia di custodia cautelare - sembra destinato a dividere.

Insorgono le opposizioni -

 I sindaci, sia pure con sfumature diverse, plaudono all'intervento sull'abuso d'ufficio, Carlo Calenda assicura il sostegno alla riforma, e all'opposto M5s e Pd vanno all'attacco del governo. "La riforma introdurrà nuovi spazi di impunità", tuona Giuseppe Conte. E' un errore "cogliere la morte di Berlusconi per portare avanti riforme a spallate", avverte Elly Schlein, al cui partito si era rivolto poco prima il sindaco di Milano Giuseppe Sala per chiedergli di non scagliarsi contro l'intervento sull'abuso d'ufficio.

Scontro Nordio-magistrati -

 E se l'Unione delle Camere penali apprezza sostanzialmente nel suo complesso la riforma, pur ritenendo del tutto deludente l'intervento sulle intercettazioni, è scontro tra Nordio e i magistrati, con il ministro che giudica "inammissibili" le loro critiche alle leggi e accusa le toghe di voler interferire nelle scelte di governo e parlamento.

Tajani: "Berlusconi sarebbe soddisfatto" -

 Il ddl, frutto di "sei mesi di intenso lavoro", rappresenta "il primo passo verso una riforma radicale in senso garantista", un "tributo" per la battaglia di Berlusconi "per una giustizia più giusta", dice il ministro Nordio. Berlusconi "sarebbe soddisfatto" della riforma, sottolinea il vice premier Antonio Tajani, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

"Non ci sarà vuoto di tutela" -

 Nordio rivendica e difende tutte le misure contenute nel pacchetto, soprattutto la scelta di cancellare l'abuso d'ufficio per le sue "conseguenze perniciose: la delegittimazione di molti personaggi politici che hanno visto compromessa anche la carriera politica, per indagini che si sono concluse nel nulla". Il risultato è la paura della firma dei sindaci che a sua volta produce un "grande danno economico" per i cittadini. Cancellarlo non produrrà un vuoto di tutela, contro il malaffare "il nostro arsenale è il più agguerrito d'Europa".

Le intercettazioni -

 Quanto alle intercettazioni, per ora si interviene per garantire "la tutela della dignità e dell'onore" dei terzi estranei alle indagini; in un secondo momento, si procederà a "una riforma radicale di un sistema che ha raggiunto livelli quasi imbarbarimento", spiega il ministro, assicurando che nel ddl non c'è "nessun bavaglio alla stampa". E in futuro bisognerà intervenire sulle intercettazioni "a partire della necessità di adeguare la disciplina all'evoluzione tecnologica, soprattutto per colpire le grandi organizzazioni criminali. "Cambieremo anche la Costituzione, è un nostro obiettivo", ribadisce Nordio, che intanto auspica una rapida approvazione di questo ddl, auspicando che l'opposizione sia fatta in termini razionali e non emotivi. 

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