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Giustizia, via l'abuso d'ufficio e stretta sulle intercettazioni: ecco il ddl Nordio

Oggi il testo approda in Cdm. Otto articoli in tutto. Tra i punti caldi anche lo stop ai pm: non potranno più presentare appello contro le sentenze di assoluzione. Preoccupazione di toghe e stampa

La riforma della Giustizia di Carlo Nordio prende forma dopo sette mesi di "passione". Oggi il disegno di legge del Guardasigilli approderà a palazzo Chigi.Tra i punti caldi via l'abuso d'ufficio e via anche il potere del pm di impugnare in appello le sentenze di assoluzione, che resta solo per i reati più gravi. Arriva anche la stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni da parte dei giornalisti che potranno riportare solo i colloqui contenuti nei provvedimenti dei giudici. 

Il testo in Cdm - Il Consiglio dei ministri si appresta a dare i il via libera al primo pacchetto di riforme sulla giustizia messo a punto dal ministro Nordio dopo un confronto dentro la maggioranza. Sono otto gli articoli in tutto presenti nel ddl.  "È un passo importante verso un processo davvero giusto" assicura il viceministro di Forza Italia Francesco Paolo Sisto, che sottolinea la "diretta partecipazione"alla stesura della riforma di Berlusconi, una ragione di più per dedicargliela".

L'abuso d'ufficio - La norma più attesa, quella sull'abuso d'ufficio ha visto prevalere la linea di Nordio. Il reato viene cancellato con un tratto di penna perché le modifiche introdotte in questi anni non hanno eliminato lo "squilibrio" tra le iscrizioni nel registro degli indagati e condanne: l'anno scorso sono stati archiviati 3.536 dei 3.938 fascicoli aperti nel 2022. E nel 2021 in primo grado ci sono state solo 18 condanne.

Cambia il reato di traffico di influenze - Cura dimagrante invece per il traffico di influenze: il suo ambito di applicazione viene "limitato a condotte particolarmente gravi", fuori anche tutti i casi di "millanteria", mentre sale la pena minima edittale. Si va da un anno e sei mesi a quattro anni e sei mesi. Nella nuova versione l'ambito di applicazione della norma risulta molto ristretto. Viene richiesto il dolo intenzionale e le relazioni del faccendiere con il pubblico funzionario devono essere esistenti e non solo millantate, l'utilità che si riceve dev'essere "economica". Quindi diventano ininfluenti favori o benefici di altra natura.

Stop all'appello - Limitato il potere dei pm che non potranno più presentare appello contro le sentenze di assoluzione che riguardano reati di "contenuta gravita'". Una strada già tentata in passato con la riforma Pecorella bocciata dalla Corte costituzionale. Potranno essere impugnate dal pm invece le assoluzioni per i reati più gravi, compresi quelli del Codice Rosso.

Limite alle intercettazioni - Sulle intercettazioni oltre all'estensione del divieto di pubblicazione, si chiede a pm e giudici di limitarsi: dovranno stralciare dai brogliacci e dai loro provvedimenti i riferimenti alle persone terze estranee alle indagini.  Questo vuol dire che non sarà più possibile pubblicare intercettazioni che non siano già contenute negli atti. L'intervento riguarda l'articolo 114 del codice di procedura penale che stabilisce le regole sul divieto di pubblicare atti e immagini.  Ma non è tutto perché Nordio esclude anche che copia degli atti possa essere rilasciata se la richiesta "è presentata da un soggetto diverso dalle parti e dei loro difensori". Di qui anche il divieto di citare i cosiddetti "terzi" che finiscono nelle intercettazioni perché citati da chi parla. Il disegno di legge stabilisce che "è dovere del giudice di stralciare le intercettazioni includendovi, oltre ai già previsti dati personali sensibili, anche quelli relativi a soggetti diversi dalle parti, fatta salva l'ipotesi che essi risultino rilevanti ai fini delle indagini".

Aumenta l'organico della magistratura - La riforma prevede l'assunzione di 250 nuovi giudici e stringe i tempi del concorso di accesso.e cambia le regole del concorso. Se i candidati sono più di duemila, la commissione viene ampliata a 23 magistrati di cui sei professori universitari e quattro avvocati. Regole nuove anche per valutare i compiti, in particolare deve essere considerata la chiarezza espositiva, la capacità di sintesi, quella di inquadramento teorico sistematico. Inoltre i componenti del collegio esaminatore avranno l'obbligo di presentare "una relazione riassuntiva mensile sul numero delle sedute effettuate e sul numero dei candidati esaminati".

Preoccupazione di toghe e stampa - Il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia esprime "preoccupazione" per le troppe "criticità", a partire dalla cancellazione del reato che crea "un vuoto di tutela inspiegabile". Allarmata dalle "ulteriori restrizioni alla libertà di stampa" la Fnsi: "Si rischia di tornare a far scivolare l'Italia nelle classifiche dei Paesi liberi in cui il giornalismo deve essere il cane da guardia della democrazia".

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