NUOVO ALBUM

Isotta tra ironia e ricerca di se stessi: "Con la musica sono riuscita a mettermi a nudo"

La cantautrice senese ha pubblicato il suo secondo album "Minuscola", anticipato dal singolo "Mi piace il caso". Tgcom24 l'ha intervistata

di Massimo Longoni

© Andrea Sacchetti

Si intitola "Minuscola" il nuovo album di Isotta, la cantautrice toscana già rivelatasi con l'esordio di "Romantic Dark". Il nuovo lavoro è stato anticipato dal singolo "Mi piace il caso", dalla vena ironica e accompagnato da un video in cui Isotta si presenta in contesti quotidiani completamente... nuda. "Questo album nasce dall'esigenza di esprimere la parte di me che non riuscirei a esprimere, se non con la musica - dice lei a Tgcom24 -. Minuscola è una sensazione, minuscoli ci sentiamo nel mondo, di fronte alle nostre paure, alle insicurezze, al nostro senso di inadeguatezza".

Per Isotta questo ritorno ha significato scompaginare le carte. A un anno circa dalla pubblicazione dell'esordio la cantautrice ha voluto mostrare un lato diverso di sé e della sua musica, anche se il suo stile di scrittura resta riconoscibile anche sotto un vestito un po' diverso da quello che aveva caratterizzato i brani precedenti.

Da "Romantic Dark" a "Minuscola", passando per un singolo giocato sull'ironia come "Mi piace il caso", hai affrontato un deciso cambio di sonorità. Come mai?

Appena uscito "Romantic Dark" ho iniziato a riascoltarlo, per rendermi conto con una visuale dall’esterno. Mi sono vista molto più cupa di come io sono in realtà, anche se il mio modo di esprimermi è sempre pieno di contrasti. In realtà avevo cercato di mantenere la vena ironica anche in quell'album ma era rimasta un po’ coperta dai suoni un po’ cupi. Anche "Mi piace il caso" gioca sulla nostra ricerca di noi stessi di identificarci non per forza tramite qualcun altro e anche il fatto della casualità e del destino sono la stessa cosa. Ho preso coscienza di quello che pensavo fossi prima.

Come mai nel disco precedente era passata un'immagine di te che sentivi lontana?

Probabilmente era un’interpretazione diversa da quella che ho ora di me stessa.

E come ti sei mossa per cambiare questa cosa?

Ho cercato di prendere coscienza di quello che sentivo e di metterlo in musica. Ho calcato la mano sui testi propendendo su un suono. Io uso la tecnica dello scrivere anche durante il giorno. Mi imbatto in una parola, in una frase che mi piace, e me la segno. Mi rendo conto che sono sempre più con la testa lì. Mi rendo conto che ogni cosa che mi succede cerco di scriverla per cogliere l’emozione. A volte a mente fredda non mi piace.

Quanto tempo ti ha richiesto scrivere queste nuove canzoni?

La scrittura mi ha portato via più o meno un anno. La prima canzone che ho scritto è stata "Hikikomori", di fatto ho iniziato a comporre appena uscito "Romantic Dark". E’ stata una giostra di sentimenti. Per me è stato un anno un po’ difficile, quando hai a che fare con te stesso e magari vedi cose che non ti piacciono. Adesso anche quando sono presa dalla rabbia invece di scacciarla lascio fluire

Come mai hai scelto di parlare di un fenomeno come quello degli hikikomori, le persone che si chiudono in se stesse ritirandosi dalla vita sociale?

"Hikikomori" è stata ispirata da molte persone vicine a me che avevano figli molto chiusi e asociali. Mi ha incuriosito, mi sono documentata, ho ascoltato un sacco di testimonianze dirette. Non voglio giudicarli ma mi hanno colpito emotivamente. Credo che sia la conseguenza di una società da cui a volte è meglio ritirarsi. 

Quanto ha influito il caso nella tua vita?

Mi piace il caso. Nella mia vita sono successe molte cose anche curiose, che non avrei mai pensato di fare. 

Ma sei una persona fatalista o tendi a programmare la tua vita?

Io nasco come persona programmatrice, con la mania del controllo, ma nella ricerca di me stessa sto cercando di essere un po’ più presa da quello che ci succede. Siamo anche noi che con l’energia che spesso decidiamo.

Nel video della canzone sei praticamente sempre nuda (anche se coperta nei punti strategici). Come è venuta questa idea?

Mi sono imbarazzata come mai nella vita. Ho provato la vergogna più totale, anche se non ero completamente nuda. L’idea iniziale era in realtà un'altra, ovvero mostrarsi inadeguati in ogni situazione, tipo mettermi vestita da sci al mare. Poi ho pensato perché non mettermi in mutande? Sembrava qualcosa che potesse colpire. L’idea che ti senti nudo in ogni situazione, non appartenente a nessun luogo, mi succede spesso di non sentirmi idonea nel posto in cui sono. 

Che estate ti aspetta?

Quest’estate spero mi aspettino tanti live. Si inizia con tre date in Lombardia: il 15 giugno a Brescia, il 16 a Cremona e il 17 a Bergamo. Poi ci saranno altre uscite a luglio agosto. Alla fine per me la parte migliore sono la scrittura e i live. I secondi sono anche più facili rispetto alla prima che spesso è una montagna russa molto impegnativa emotivamente.