Speciale "Mattino Cinque News"

Berlusconi morto, Matteo Renzi: "La rottura del patto del Nazareno? Ce la siamo sempre attribuiti a vicenda"

Il leader di Italia Viva nello speciale di "Mattino Cinque News": "Se quella misura fosse andata in porto, forse avremmo avuto un altro Paese"

Matteo Renzi nello speciale di "Mattino Cinque News" ricorda Silvio Berlusconi morto lunedì 12 giugno all'età di 86 anni e ricorda alcuni retroscena sul patto del Nazareno. "C'era un atteggiamento di curiosa agitazione perché era la prima volta che Berlusconi metteva piede in una sede del Pd - racconta il leader di Italia Viva che aggiunge - la cosa bella fu che lì c'era una passione genuina. C'era quel desidero di superare la fase del grande odio che ha caratterizzato poi il rapporto tra la sinistra e Berlusconi, peccato che non è andata in porto. Forse  - considera -se quella misura fosse andata in porto avremmo avuto un altro Paese. Io attribuisco a Berlusconi la responsabilità della rottura del Nazareno, lui invece l'ha sempre attribuita a me", conclude. 

Sempre sulla rottura del patto del Nazareno, Renzi ammette: "La mia carriera politica  è stata stoppata da Berlusconi. Il fatto che io abbia perso il referendum nasce dal fatto che si fosse rotto il patto del Nazareno". Ciononostante il leader di Italia Viva racconta di aver mantenuto un buon rapporto con il leader di Forza Italia "un rapporto personale andato oltre le divergenze", spiega. "Non ho mai odiato Berlusconi, quando ci chiacchieravo, quando lo incontravo per il patto del Nazareno ero contento di passare del tempo con lui", continua. 

"Lui è sempre stato uno che ha mantenuto la cifra dell'umanità. L'ho visto anche nei momenti delicati della mia vita e questo rapporto umano l'abbiamo mantenuto anche quando non la pensavamo allo stesso modo". Anche per questo motivo, Renzi non condivide le polemiche di queste ultime ore sulla scelta del Governo sui funerali di Stato che si terranno oggi mercoledì 14 giugno nel Duomo di Milano. "Le polemiche di oggi sono una vergogna, sono la dimostrazione che c'è uno squallore nell'ostilità e nell'odio ideologico che addirittura non si ferma davanti alla morte. Si può essere d'accordo con quello che Berlusconi ha fatto o non ha fatto, ma quello che è evidente - considera Renzi - è che quando muore una personalità del genere mettersi a discutere anche dei funerali di Stato è una cosa meschina. Una parte di quelli che oggi fanno polemica sono persone che senza Berlusconi - conclude - non avrebbero mai avuto visibilità perché la loro vita politica o mediatica è stata tutta legata al riflesso di Berlusconi".

Infine sulla possibilità di individuare un erede politico del leader di Forza Italia, Renzi considera: "È talmente inimitabile che la questione sul suo delfino o successore dal punto di vista politico è una discussione del tutto assurda. Uno come lui non ha successori, nel bene o nel male. Come lui ne nasce uno ogni cent'anni", conclude.