Bimba scomparsa Firenze, sopralluoghi ancora senza esito | Nulla di fatto anche per gli accertamenti a Bologna
I controlli dei carabinieri si sono concentrati su alcuni alloggi Inpdap occupati, a pochi passi dalla casa di Kata
Proseguono le ricerche della bimba scomparsa a Firenze da sabato scorso. I carabinieri hanno effettuato anche lunedì sera controlli e sopralluoghi, anche con le unità cinofile, in uno stabile vicino al palazzo occupato dove abita Kata, senza però esiti positivi. Intanto la madre della piccola ha trascorso la notte in ospedale, al pronto soccorso, dove è stato trasportata nel tardo pomeriggio di lunedì perché avrebbe ingerito una piccola quantità di candeggina. Risultati negativi anche per gli accertamenti su una segnalazione a Bologna, ritenuta inizialmente attendibile: la piccola sarebbe stata vista su un bus sabato sera.
Fotogallery - Bimba scomparsa a Firenze, scattate le ricerche
I controlli si sono concentrati in alcuni alloggi Inpdap occupati, a poche centinaia di metri dall'ex hotel Astor, l'edificio a sua volta occupato dove viveva con la famiglia della bambina di origine peruviana. Si continua a indagare sull'ipotesi di sequestro di persona a scopo di estorsione.
I magistrati hanno ascoltato il fratellino di 8 anni della bimba insieme allo zio, il fratello della madre Kathrina. I carabinieri hanno anche sentito tutti gli occupanti abusivi che vivono dentro l'ex hotel da dove è sparita la bimba. Poi la maxi ispezione: una fila di auto piene di carabinieri a metà martedì pomeriggio è arrivata e sono partite le verifiche nel palazzo adiacente l'occupazione e nello stesso ex hotel. Un'ispezione vasta, che non avrebbe dato riscontri secondo quanto ha sottolineato l'Arma in serata.
I magistrati Christine von Borries e Giuseppe Ledda erano stati nell'ex albergo per un sopralluogo di un'ora e mezza e quindi erano tornati in procura per l'interrogatorio protetto del fratellino con cui sono state ricostruite le attività, i giochi, le abitudini dei tanti bambini dentro l'Astor. Una è il "passaggio segreto" tra l'ex albergo e il cortile del condominio vicino, un gioco attraverso il confine delle due proprietà, tramite un cancellino verde.
Secondo i genitori i bambini non ci andavano, anche per la presenza - sono i racconti - di un occupante di cui i piccini hanno paura. Ma Kata è sparita ormai da giorni e non si lascia nulla al caso: i carabinieri hanno setacciato appartamenti, garage, scantinati. I vigili del fuoco sfondano una porta, aprono e perlustrano i pozzi neri, alzano le saracinesche dei box verificano ogni angolo. Tra le due proprietà è stato un andirivieni, anche col fratellino, per percorrere un tragitto possibile, un itinerario che forse potrebbe essere stato usato da ipotetici rapitori per portare via Kata senza uscire dal cancello principale sulla strada. La Dda indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione, una sorta di rapimento per vendicarsi e ottenere qualcosa. Muri di giardini, resede, locali sprangati, sembrano non far comunicare i due edifici, è un dedalo ma passaggi interni e segreti, sostengono gli abitanti, rendono possibile tagliare l'isolato dall'interno senza camminare in strada e raggiungere via Monteverdi, una via traversa. Questo labirinto avrebbe potuto permettere di portare via Kata senza essere visti.
Accertamenti anche a Bologna Accertamenti sono scattati anche in provincia di Bologna sulla sparizione di Kata. Una segnalazione arrivata alle forze dell'ordine bolognesi ha fatto attivare il piano di ricerche da parte della prefettura, che è stato poi chiuso, come avvenuto anche a Firenze, quando è stata avviata l'indagine penale. La segnalazione, ritenuta attendibile, si riferisce a sabato sera, proprio il giorno della scomparsa. La bambina sarebbe stata vista su un autobus cittadino da una donna che ha avvisato la polizia. Le verifiche hanno confermato però esiti negativi.
Fiaccolata a Firenze Lunedì sera circa un centinaio di persone ha partecipato a Firenze, nel quartiere in cui si trova l'ex hotel Astor, a una fiaccolata organizzata per chiedere che la piccola Kataleya, chiamata Kata da parenti e amici, possa tornare a casa. Come la madre anche il padre di Kata, detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano per reati contro il patrimonio, appena appresa la notizia della sparizione della figlia, ha ingerito del detersivo ed è stato sottoposto alla lavanda gastrica.
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