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Fratelli d'Italia: "Vietare moschee nei garage e nei capannoni"

Le opposizioni sollevano critiche di merito e anche di legittimità costituzionale perché, attraverso le norme urbanistiche, si andrebbe a incidere sulla libertà di culto

È iniziato all'insegna dello scontro in Commissione Ambiente della Camera l'esame di una proposta di legge di FdI, a prima firma del capogruppo Tommaso Foti, che ha l'intento di vietare la trasformazione di capannoni industriali o garage in luoghi di culto per le comunità islamiche. Le opposizioni hanno infatti sollevato critiche di merito e anche di legittimità costituzionale perché, attraverso le norme urbanistiche, si andrebbe a incidere sulla libertà di culto.

La proposta di legge riguarda le norme urbanistiche e stabilisce che per le religioni che non hanno sottoscritto un'intesa con lo Stato, le associazioni culturali che utilizzano un immobile non ne possono cambiare destinazione d'uso per adoperarla come luogo di culto.

Come ha spiegato il relatore Fabrizio Rossi (Fratelli d'Italia), la pdl "intende limitare l'applicazione della vigente disciplina, tenuto conto della proliferazione nell'ultimo decennio di associazioni che, di fatto, hanno come funzione esclusiva o prevalente quella di gestire luoghi di culto per le comunità islamiche in immobili privi dei requisiti urbanistici, strutturali e di sicurezza, necessari per tale destinazione d'uso". L'Islam è infatti  l'unica religione, tra quelle maggiormente diffuse in Italia, a non aver sottoscritto un accordo con lo Stato.

Le opposizioni  In commissione hanno subito espresso contrarietà Marco Simiani del Pd, il verde Angelo Bonelli, Daniela Ruffino (Azione-Iv), e Franco Manes (Minoranze linguistiche) che hanno chiesto un ciclo di audizioni per approfondire la vicenda. Prudente Forza Italia, con Piergiorgio Cortellazzo che ha convenuto sulla necessità di un approfondimento e di audizioni. Il leghista Giampiero Zinzi ha invece suggerito di limitare le audizioni ai soli sindaci, (Forza Italia è contraria alle audizioni). Alla fine il presidente Mauro Rotelli ha convenuto sulla necessità che "si svolgano gli opportuni approfondimenti attraverso un ciclo di audizioni".

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