Venerus è tornato ma nulla è come prima. Nel nuovo album "Il segreto" il cantautore milanese ha abbandonato l'elettronica del debutto di "Magica musica" per dare vita a un lavoro suonato interamente senza l'ausilio di macchine che editassero troppo il risultato finale. "Abbiamo capito che togliendo queste cose potevamo iniziare a dialogare tra noi musicalmente - dice -. La musica come si fa oggi è standardizzata e molto poco divertente, abbiamo provato a ritrovare la sua anima".
Per presentare "Il segreto" Venerus ci accoglie nella sua casa-studio. Un capannone nella periferia milanese, a due passi dai binari della ferrovia, con i treni che sferragliano ogni dieci minuti. Tra strumenti sparsi, soppalchi per creare zone di privacy, mobili vintage e dipinti, incensi sempre accesi, il cantautore lo ha reso suo, un posto che parla di lui e che allo stesso tempo parla a lui, diventando in qualche modo fonte di ispirazione. "Questo è il posto che ha un po' accolto tutto questo mio periodo di lavoro da un anno a questa parte - dice -. Tutto è stato concepito, registrato e lavorato qui dentro, dalla scrittura al mastering. Fare un disco in presa diretta in un posto che non è uno studio di registrazione non è esattamente scontato. Questo posto manca di tutta una serie di caratteristiche tecniche, ma in compenso ne ha altre a livello energetico, che era quello che mi interessava".
"Il segreto" è un album che nato poggiandosi su due elementi: il lavoro in condivisione e l'esperienza live. "E' un disco che parla di comunità, dei miei amici - sottolinea Venerus -. Nonostante sia il mio secondo disco solista è a tutti gli effetti un disco di una band, ed è il frutto dell'esperienza live degli ultimi due anni. Più andavamo avanti a suonare insieme e più ci rendevamo conto che tutte le cose che si frapponevano tra noi e ci impedivano di avere un rapporto umano sul palco sono state via via eliminate". Tra queste a lasciarci le penne sul campo sono il metronomo o le basi mandate via computer. "Abbiamo capito che togliendo queste cose potevamo iniziare a dialogare tra noi musicalmente. A un certo punto è diventato così evidente che quello fosse il modo a noi più congeniale di lavorare che abbiamo deciso di fare così anche i dischi".
E' così che a inizio 2023 il cantautore e il suo produttore (nonché migliore amico) Filippo Cimatti decidono di realizzare un album tutto in presa diretta: "Senza clic, senza editing. Tutti insieme in studio". Il lavoro di condivisione a cui fa riferimento Venerus si rispecchia anche nel momento della scrittura. "Mi sono confrontato molto più con i miei amici, mentre prima era un ambito che custodivo molto gelosamente - dice -. Dopo la scrittura abbiamo chiamato la band e registrato tutto in tre giorni scegliendo poi le take buone".
Venerus tiene a sottolineare come questa non sia per nulla un'operazione nostalgia, "non abbiamo voluto fare un disco che suonasse come negli anni 60, semplicemente ci siamo accorti che un certo tipo di musica la puoi fare solo lavorando in un certo modo". Una presa d'atto che parte da un rifiuto di molti meccanismi della discografia attuale. "Sia io che i miei amici non ci troviamo molto su come viene fatta la musica al giorno d'oggi - afferma -, a compartimenti stagni e molto poco divertente da fare".
A livello di contenuto il titolo "Il segreto" racchiude un po' una serie di aspetti. "Sicuramente il fatto che è un lavoro abbastanza intimo ma allo stesso tempo qualcosa che dà spazio di entrare a chi lo ascolta. Le canzoni sono un po' una scusa per far succedere la musica. Un disco che "parla" anche molto di questo posto, sentendolo si respira l'aria di questa stanza. Banalmente qui accanto passano i treni e ogni tanto nelle registrazioni si sentono". Il risultato è un album che Venerus non toccherebbe in nessun aspetto. "Quando esci dall'ottica che tutto deve essere perfetto tutto diventa più leggero. Se c'è un disco di cui non cambierei nulla è proprio questo".
Ma è possibile nel 2023, negli anni dell'urban e dell'autotune, delle hit fatte con lo stampino e dei tormentoni estivi, fare un disco come "Il segreto" essendo in una major? Evidentemente sì, perché Venerus rivendica il fatto di non aver avuto alcun tipo di pressione. "Nessuno ha sentito una nota dell'album fino a che non è stato pronto - dice -. L'ho consegnato fatto e finito. D'altronde quando ho firmato il contratto ho messo le mie condizioni: io lavoro con i miei amici e facciamo quello che ci piace fare. Se volete firmarmi questo è quanto, altrimenti farò uscire la mia musica da solo". Una indipendenza comunque guadagnata sul campo: "Io è dal 2018 che suono sempre in giro, anche nell'anno del Covid non mi sono fermato. Allo stesso tempo il fatto che sia distribuita da una major ci invoglia ancora di più perché non c'è nessuno che sta facendo questa cosa come noi".