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A "Popular" Giordano Casiraghi e gli incontri nel segno di Franco Battiato

A Milano si è svolta una rassegna organizzata dal giornalista autore del libro "Battiato Incontri"

di Giancarlo Bastianelli

© Ufficio stampa

Giordano Casiraghi autore del libro "Battiato Incontri" pubblicato da Officina di Hank, ha presentato una serata di incontri proprio nel nome di Battiato, per un omaggio alla sua memoria, in un contesto davvero speciale come la Sacrestia del Bramante, annessa alla Basilica di Santa Maria delle Grazie a Milano.

Tramite per questo incontro è stato l’amico di sempre Lino Fiocco, che lo ha indirizzato a valutare questa opportunità. Così Casiraghi ha messo insieme quello che ormai è abituato a realizzare. Ovvero un incontro happening dove oltre agli interventi si sono ascoltate musiche ai sintetizzatori in apertura realizzate da Vincenzo Zitello, arpista di fama internazionale. A seguire sul palco Roberto Mazza, oboista in due dischi di Battiato nonché protagonista della tournée Telaio Magnetico del 1975.

Quindi GiovanBambi ha cantato "Prospettiva Nevski". A quel punto Casiraghi ha chiamato a dire la loro i vari ospiti elencati nella bella locandina che qualche giorno prima è apparsa a mezza pagina come pubblicità sul Corriere della Sera. Centocinquanta sedie tutte occupate e un palchetto dove insieme a Casiraghi si sono alternati vari ospiti a dire la loro sul libro, ma essenzialmente su quello che per loro Battiato ha rappresentato. Dopo un prologo di Antonio Ballista e Fabio Cantelli Anibaldi, che insieme all’autore sono rimasti sul palco per altri commenti, sono intervenuti Michele Fedrigotti, Alberto Mompellio, Francesco Schianchi, Lorenzo Palmeri, Vito Paradiso, Giuseppe Pollicelli, Anna Jencek, Simon Luca, i giornalisti Enzo Gentile, Elia Perboni e Raffaello Carabini.

Il gruppo originale di Baby Sitter Antonella Fattori, Gianfranco D’Adda e Paolo Raimondi che hanno improvvisato alcune scene ispirate allo spettacolo teatrale e musicale del 1977. Presenti in sala anche Michele Battiato fratello  di Franco , Roberto Cacciapaglia, Rolando Giambelli, Mario Giusti, Paolo Donnarumma, Fabrizio Poggi, Angela Megassini, Paolo Pasi.

Tutti concordi che le canzoni di Battiato resteranno per sempre, i suoi film, il documentario «Attraversando il bardo» che andrebbe programmato nelle scuole, la pittura e le opere classiche a cominciare da «Genesi». In proposito Lucio Dalla, che era presente alla prima al Regio di Parma, scrisse una entusiasta recensione sul Corriere della Sera, dicendosi sorpreso che un collega potesse arrivare a tanto. Battiato è sempre stato molto stimato da tutti i colleghi e dal pubblico ha ricevuto un affetto incondizionato che ancora continua.

Abbiamo notato una citazione del libro nella trasmissione andata in onda su Rai Uno nel 2022 in occasione del primo anniversario della scomparsa…

Mi ha contattato il regista per chiedere di poter utilizzare qualche fotografia contenuta nel libro. Infatti contiene un documento fotografico inedito realizzato da Uliano Lucas nel 1965, quando Battiato era arrivato a Milano da pochi mesi. Sono venti fotografie in bianco e nero, un vero e proprio reportage realizzato su commissione. Erano stati Tinin Mantegazza e Giorgio Gaber a chiedere questo servizio, a fronte di una imminente produzione discografica. Ne parlo nel libro con l’intervento di Gregorio Alicata che è stato il primo compagno in musica di Battiato. I due si proponevano come Gli Ambulanti e la Ricordi avrebbe dovuto pubblicare un loro disco.

Sono queste le uniche foto che troviamo nel libro "Battiato - Incontri"?

No, ci sono altre diciotto foto, alcune mie che non si sono mai viste, una l’ho fatta a Barcellona con Battiato e Sgalambro in un momento delle prove concerto, una al primo concerto che ho visto di Battiato nel 1973 e un’altra l’anno successivo. Mi infilavo sul palco e in entrambi i casi ne sono usciti due ritratti che in prima battuta avevo inserito nelle prime ristampe in cd dei dischi di Battiato. Avevo promosso queste ristampe insieme a Pino Massara, il produttore storico di Battiato e fondatore della Bla Bla, l’etichetta che ha pubblicato i suoi primi cinque album. Stiamo parlando del 1991, quando con Massara si aveva l’intenzione di pubblicare tutto il catalogo Bla Bla, in particolare avremmo dovuto far uscire un cofanetto di 4 cd con allegato un vero e proprio libro di interviste. Avevo cominciato a raccoglierle tra i collaboratori storici di Battiato, la prima era proprio con Pino Massara. Ebbene, quell’intervista rimasta inedita può considerarsi la prima che ho realizzato per questo nuovo libro.

Quante persone hai contattato per realizzare questo libro?

Va detto, e credo di non sbagliare, che sono il giornalista che più di tutti ha seguito Battiato con costanza dagli anni Settanta fino alla sua scomparsa. Chi leggerà il libro lo potrà capire. In 45 anni di vicinanza ho conosciuto tantissimi artisti e collaboratori di Battiato, la gran parte è stata da me interpellata negli anni e tutte le interviste raccolte sono confluite qui. In totale sono più di 130 gli interventi. Qualcuno non c’è più e le loro parole in proposito, sul tempo trascorso con Battiato, diventano ancor più importanti. Tra questi Gianni Mocchetti, Amedeo Maffei, Angelo Carrara, Sergio Albergoni, Tinin Mantegazza, Giusto Pio, Manlio Sgalambro.

Come mai questo interesse per Battiato?

Ero adolescente quando ho ascoltato "Fetus" e "Pollution", i suoi primi album, e ne sono stato catturato. Sono andato a vederlo in concerto quando è passato vicino a dove abito, finché con l’avvento delle radio libere ho avuto l’occasione di andare a trovarlo a casa per un’intervista. Da allora le frequentazioni si sono intensificate: ogni volta che mi è stato possibile ho trascorso del tempo con lui, a casa, negli studi di registrazione, ai concerti, alle conferenze stampa.  

Sì, ma come arrivi a stringere un rapporto così ravvicinato?

Ero così interessato alle cose che proponeva che mi sono improvvisato organizzatore di concerti. Il primo è stato per lo spettacolo di musica e teatro "Baby Sitter" al Teatro Villoresi di Monza nel 1977, poi l’anno dopo su suo suggerimento uso il titolo di "L’evoluzione interiore dell’uomo" per la rassegna musicale al Teatrino della Villa Reale di Monza, una decina di concerti che replico nel 1979 in primavera. Già a fine 1979 tengo a battesimo il suo ritorno alla canzone con "L'era del cinghiale bianco" a Vimercate. Nel libro ci sono foto di quel concerto. Questi concerti li ho organizzati come Radio Montevecchia, dove tenevo una trasmissione dal titolo "Musica elettronica e contemporanea".

Altre particolarità di questo libro?

Non segue una cronologia, ma evidenzia molti episodi rimasti inediti, per esempio attorno al disco realizzato nel 1969, mai uscito, un capitolo è sul progetto Telaio Magnetico, il supergruppo con il quale Battiato realizza una tournée al centro sud nel 1975, un capitolo intero è per lo spettacolo "Baby Sitter" e uno per raccontare il suo percorso mistico con vari interventi tra cui padre Guidalberto Bormolini e Massimo Stordi. Segnalo gli interventi di Susanna Schimperna e Barbara Alberti che hanno conosciuto Battiato, infine una toccante postfazione di Fabio Cantelli Anibaldi, autore del libro "Sanpa". Non è tutto, per tanti altri approfondimenti rimando alla lettura del libro.    

Provocatoriamente, non ti sembra che siano usciti tanti e forse troppi libri dedicato a Battiato. Perché anche il tuo?

Sì, certo. Abbiamo assistito a tante pubblicazioni, forse più di una decina da quando è scomparso. Per non parlare dei passaggi televisivi, a cominciare dal concerto all’Arena di Verona. Ognuno avrà scritto e fatto quello che ha potuto. Voglio dire: c’è chi ha conosciuto l’artista e chi no, ma ne ha scritto comunque un libro, magari più d’uno. Ovviamente li ho tutti visionati e devo dire che preferisco quelli che seguono un percorso cronologico, ma anche qui un canale web come wikipedia contiene già tutto. In tanta abbondanza di pubblicazioni chi avrà modo di leggere il mio «Battiato - Incontri» troverà molte informazioni e notizie inedite, per non parlare delle foto. In più ho preferito andare in profondità con certi capitoli e episodi importanti della vita artistica di Battiato. Tra gli altri ci sono capitoli dedicati al «Telaio magnetico» e «Baby Sitter», argomenti di cui poco si sapeva e comunque mai approfonditi come invece sono riuscito a fare andando a trovare tutti i protagonisti che erano con Battiato in quelle esperienze. Va anche aggiunto che giusto il 23 giugno 1977 io stesso organizzo uno spettacolo di «Baby Sitter» in quel di Monza. In conclusione: no, non potevo più tenere nel cassetto tanto materiale raccolto in oltre 40 anni di vicinanza all’artista. È il mio omaggio a Battiato, per avermi consentito di seguirlo da vicino in tante occasioni, con più affetto ricordo quelle fuori dai riflettori, per esempio le tante ore passate in sala di incisione mentre registrava i suoi successi.  

Questo il link per rivivere l'evento https://m.youtube.com/watch?v=iDbucBExEUc