Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha trascritto i primi due atti di nascita esteri dei figli di due mamme. "Un atto normale, giusto, doveroso, pienamente legittimo" ha detto. Che, però, non è passato inosservato tra gli esponenti della maggioranza, in ambito locale e nazionale. FdI annuncia già che si rivolgerà al prefetto Lamberto Giannini: "Il sindaco è il primo che deve attenersi al rispetto delle leggi e non può stravolgerle per i propri convincimenti politici" afferma, tra gli altri, il presidente della commissione Trasparenza del Campidoglio Federico Rocca.
Gualtieri però ha pochi dubbi: si può fare, "ci sono sentenze chiarissime in merito - ricorda - e sarebbe davvero sbagliato e ingiusto non procedere alle trascrizioni o farlo in modo parziale. Con questa trascrizione riconosciamo quello che è già sancito nei loro Paesi di nascita, ovvero che questi bambini hanno due mamme, e non solo una". Si tratta, in questo caso, di un bambino nato in Francia con madri italiana e francese e di una bambina nata in Inghilterra, con una coppia di mamme italo-inglese.
"Ho letto dichiarazioni pazzesche - dice ancora il sindaco - Si continuano a tirare in ballo altre questioni. Ma quello che non va giù è che ci siano famiglie diverse. La Costituzione parla da sola, le persone non devono essere discriminate per il loro orientamento sessuale.
Lo scatto in avanti di Roma Capitale arriva da lontano, dallo scorso marzo, quando una circolare del Viminale alle prefetture blocco' le trascrizioni suscitando la sollevazione dei sindaci "disobbedienti" delle grandi città, tra cui Gualtieri stesso.La destra oppose un muro, convinta che le trascrizioni anagrafiche fossero un modo, di fatto, per sdoganare la pratica dell'utero in affitto. Un dibattito che è proseguito fino a oggi.