Il caso

Spoleto, quattro anziani perdono la vista per uno scambio di flaconi: infermieri chiamati a risarcire la Regione

I pazienti dovevano sottoporsi a un intervento alla cataratta. La Corte dei Conti ha stabilito, dopo i risarcimenti pagati dall'ospedale, quanto gli infermieri, finiti sotto inchiesta, dovranno restituire 

© ansa

Un semplice intervento alla cataratta all'ospedale di Spoleto si è trasformato in un incubo per quattro anziani che, a causa di uno scambio accidentale di flaconi, hanno perso la vista a un occhio. La vicenda risale a qualche anno fa, quando i quattro - un uomo e tre donne - avevano tutti tra i 70 e gli 80 anni. "Per quell'errore al San Matteo degli Infermi adesso c'è un'inchiesta della Corte dei Conti dell'Umbria che ha certificato, dopo i risarcimenti pagati dall'ospedale, quanto gli infermieri finiti sotto inchiesta dovranno restituire alla Regione che sarà al processo a fianco del procuratore contabile regionale, Rosa Francaviglia", si legge sul Messaggero. Nel frattempo, gli infermieri (un ferrista e una coordinatrice dell'area infermieristica), ancora in servizio, sono stati sanzionati con un giorno di sospensione e lo stipendio della giornata non pagato.

Lo scambio di flaconi -

 Ai quattro anziani, scrive il quotidiano, "è stata iniettata una soluzione di sodio bicarbonato all'8,4% con Ph compreso tra 7 e 8,5, che era stata inserita nell'asta porta bottiglia del facoemulsionatore (una tecnica chirurgica usata per effettuare l'intervento di estrazione di cataratta) al posto della soluzione salina bilanciata per uso oftalmico". Secondo la ricostruzione, si legge ancora, "un'altra infermiera, nel predisporre le dotazioni per la sala operatoria di Oculistica, aveva rifornito l'armadio farmaceutico prelevando i flaconi di medicinale nell'area di stoccaggio dell'area chirurgica. Però nel magazzino dove, in genere, era custodita la soluzione salina oftalmica, il medicinale non c'era e lo aveva trovato in un altro deposito. Ma era spuntato il sodio bicarbonato che aveva identica etichettatura ma cambiava solo nella denominazione".

L'inchiesta -

 Per uno dei quattro casi, quello di una donna che all'epoca dei fatti aveva 74 anni e ha perso la vista all'occhio destro, la Corte dei Conti ha chiesto di risarcire la Regione Umbria per 135mila euro. Il quinto paziente in lista quel giorno per l'intervento alla cataratta è riuscito a salvarsi perché qualcuno si è accorto dello scambio di flaconi. I pazienti, scrive la procura contabile dell'Umbria nell'atto di citazione in giudizio, hanno perso la vista da un occhio "in conseguenza della condotta illecita..." dei due infermieri. Per il ferrista, la magistratura contabile parla di "inescusabile, marchiano, e madornale errore commesso dall'infermiere per aver inserito, nell'asta porta bottiglie del facomulsificatore, come soluzione di infusione, al posto della soluzione salina bilanciata per uso oftalmico, una soluzione di bicarbonato". In riferimento alla coordinatrice infermieristica "altrettanto grave è la corresponsabilità nell'accadimento lesivo per la mala gestio organizzativa dei farmaci e dei presidi della sala operatoria..., anche con riferimento alla relativa tracciabilità, movimentazione e debita collocazione".

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