Direttiva Ue al rush finale

Case Green, Pichetto Fratin a Tgcom24: "In Italia 21 milioni di case non a norma"

Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica: "La transizione è possibile ma con gradualità. Il 2033 è un termine troppo breve"

Entra nel vivo la fase finale della revisione della Energy Performance of Buildings Directive. Si tratta della cosiddetta “Direttiva Green”, che stabilisce le nuove indicazioni per gli stati membri UE sugli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e per le nuove costruzioni.

L'obiettivo -

 Eppure l'accordo è ancora lontanissimo, come spiega il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. I negoziati sono lunghi e complessi e la prima discussione al Consiglio dell'Unione europea, si è conclusa in un nulla di fatto: "La presidenza svedese ha rinviato a quella spagnola che entra in turno dal 1 luglio. A luglio però, la Spagna avrà le elezioni, quindi è verosimile che l'accordo slitterà in autunno" spiega il ministro. L'obiettivo è ambizioso ma la scadenza troppo limitata "Soprattutto in un paese come il nostro, diverso da altri paesi europei. In Italia abbiamo un totale stimato di 31 milioni di fabbricati di cui 21 milioni sotto la classe D.  Quelle da portare in classe D al 2033 ammonterebbero a 11,1 milioni".

I costi della riqualificazione -

 I costi della riqualificazione per le Case Green, ricorda il ministro, ricadrebbero sulle famiglie "Oppure sullo Stato che dovrebbe rivolgersi alle famiglie. Questo non è possibile. Per tanti piccoli proprietari la casa è sempre stata un luogo di risparmio, qualcosa da lasciare ai figli. Per il superbonus abbiamo messo 100 miliardi per intervenire su circa 405 mila fabbricati. I costi non sono sostenibili". La transizione insomma, non può essere immediata, "stiamo chiedendo di intervenire con gradualità. Entro il 2050 dobbiamo raggiungere la neutralità ma non possiamo chiedere alle famiglie italiane un sacrificio che non sono in grado di sopportare".

Il problema della svalutazione -

 Un altro dei timori delle famiglie riguarda una possibile svalutazione degli immobili che non saranno considerati a norma. "Timore fondatissimo- afferma Pichetto Fratin -Il 2033 è un termine troppo breve. Già adesso questa attenzione mediatica sta portando ad essere molto più meticolosi nella ricerca della casa e nella conseguente valutazione dell'immobile. È una questione anche psicologica"

La questione fiscale -

 "Prevediamo di tenere conto di queste nuove regole europee nella pianificazione a livello ministeriale. Tutto questo infatti andrà ad investire il piano di adattamento climatico e soprattutto la riforma fiscale. Dovrà essere u disegno trentennale che guarda al futuro e che investe norme strutturali di beneficio in ambito fiscale"