AGITATO E CONFUSO

Il principe Harry: “Da quando sono nato mi dicono che non sono figlio di mio padre”

In tribunale durante il controinterrogatorio è apparso agitato, confuso e stressato

Il principe Harry in tribunale a Londra è stato sottoposto a 5 ore di controinterrogatorio. Entrato ottimista e sorridente, il duca di Sussex ha lasciato l’Alta Corte pensieroso. Seduto sul banco dei testimoni, il figlio di Re Carlo ha ripetuto spesso: “Non so, non sono sicuro”. Ma ha detto quanto la stampa inglese lo abbia fatto soffrire. Per anni ha temuto che sarebbe stato "espulso" dalla famiglia reale per le voci che sostenevano che il maggiore James Hewitt fosse suo padre.

"Ho sperimentato l'ostilità della stampa da quando sono nato", ha detto il principe Harry. Arrivato a Londra nel secondo giorno – lunedì è stato assente perché doveva festeggiare a Montecito il compleanno della figlia Lilibet Diana – del processo contro il Mirror Group Newspapers (MGN), il duca di Sussex è apparso stressato dalle ore trascorse a rispondere alle domande. Vestito con abito scuro, camicia bianca, cravatta viola e braccialetti di perline al polso, il principe Harry, interrogato dall'avvocato Andrew Green KC, ha ripetutamente detto all'Alta Corte: "Non lo so".

Le sue accuse -

  Il principe Harry, che è partito domenica sera dalla sua villa di Los Angeles per raggiungere Londra (a poche settimane dall'incoronazione di Re Carlo), ha raccontato di essere stato un bersaglio dei giornali fin da piccolo: “Non c'è mai stata una tregua nella copertura della stampa di ogni dettaglio della mia infanzia”. Nella sua presentazione, di 200 punti, il principe Harry ha anche affermato di essere stato chiamato “l’irresponsabile drogato” durante la sua adolescenza. Quando è stato scritto che assumeva stupefacenti, ha anche temuto di essere cacciato da scuola. La sua relazione con Chelsy Davi è terminata proprio a causa dell’ingerenza dei giornalisti. Per anni ha avuto il timore che sarebbe stato “espulso” dalla royal family per le voci che il maggiore James Hewitt fosse suo padre. “Mi chiedevo continuamente i motivi dietro questi pettegolezzi. I giornali volevano instillare il dubbio nella gente in modo che venissi estromesso dalla famiglia reale?”.

In tribunale agitato e confuso -

  Il principe Harry è arrivato sorridente e sicuro di sé. E’ stato visto scendere dall’auto ed entrare in tribunale con piglio deciso. Poi in aula è apparso agitato e confuso. A un certo punto il duca di Sussex ha dichiarato alla corte di “non essere sicuro”. L’avvocato Green lo ha subito attaccato: “Non è certo? Questa non è una risposta”. E poi lo ha incalzato: “Non siamo, principe Harry, nel regno della speculazione totale?”. Quando gli veniva ripetutamente chiesto come poteva dimostrare che gli articoli erano stati scritti violando la sua privacy, rispondeva: "Dovresti chiedere ai giornalisti stessi". L’unica certezza del figlio di Re Carlo era "il tempismo sospetto". E agli interrogativi più difficili replicava: "Questa è una domanda per il mio team legale". Ora si attende il secondo round del processo.

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