Continua la crescita dei viaggiatori italiani che hanno compiuto almeno un viaggio per "motivi" enogastronomici. Nel 2023 sono stati ben il 58%, un valore superiore di 37 punti percentuali rispetto al 2016. Si tratterebbe di circa 9,6 milioni di persone. I viaggi incentrati sul cibo, vino e birra non sono compiuti solo da questi turisti, ma ormai anche da tutti i viaggiatori del Belpaese: 7 su 10 ne hanno svolto almeno cinque nel corso dei viaggi più recenti (+25% sul 2021).
Dato in linea con i numeri europei -
Un dato in linea con quanto emerge dallo studio della European Travel Commission, secondo cui le proposte a tema cibo, vino, birra, sono le più ricercate dai viaggiatori del Vecchio Continente nei viaggi della prossima estate insieme a quelle legate ai paesaggi naturali dove spesso sono vissute (il 17,3% e il 17,8%, in termini assoluti circa 21,2 e 21,8 milioni di turisti hanno intenzione di viverle quest'estate). E saranno il 4,5%, ossia circa 5,5 milioni gli europei che hanno dichiarato di voler fare un viaggio con l'enogastronomia come motivazione primaria. È quanto emerge dalla sesta edizione del Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano, curato da Roberta Garibaldi.
Il report -
I turisti italiani, emerge nel report, vogliono scoprire mete nuove (63%) e diversificare l'esperienza, ricercando proposte autentiche e sperimentando attivita' sempre diverse a contatto con la natura. Tra le più gettonate compaiono le degustazioni in vigna e negli uliveti, eventi che abbinano gusto-arte-musica, workation nelle aree rurali sino ad arrivare a nuove proposte quali foraging (indicato da 1 italiano su 2), corsi di sopravvivenza e attivita' ludiche come escape room e caccia al tesoro. Cresce l'attenzione verso le esperienze in tutti i luoghi di produzione: non solo cantine, con i caseifici in prima linea. Accessibili e facilmente acquistabili: cosi' devono essere le esperienze per il turista. Il gap tra interesse ed effettiva fruizione e' ancora elevato: il viaggiatore oggi deve essere messo nelle condizioni di poter reperire facilmente le informazioni, scegliere e prenotare le proposte disponibili. Non è quindi un caso che se il 63% degli intervistati dichiara di voler prenotare le visite alle aziende di produzione online, solo il 23% le ha acquistate dal sito e il 20% tramite intermediari online. Nella scelta sono numerose le fonti di informazioni che il turista utilizza, ma tende a fidarsi soprattutto di parenti e amici (indicati dal 54% dei viaggiatori italiani).
I social media sono importanti soprattutto per i più giovani (Facebook per i Millennials e Instagram per la Generazione Z). Effetto 'The White Lotus': nella scelta della destinazione, cresce l'influenza di film e serie tv ambientate in uno specifico territorio. Aumenta la destagionalizzazione dell'esperienza, considerata non solo come modalità di risparmio e per vivere i luoghi quando meno affollati, ma anche come una scelta responsabile per assicurare turismo tutto l'anno alle destinazioni scelte. Il viaggio enogastronomico diventa occasione per dedicarsi al proprio benessere e imparare ad adottare stili di vita più salutari: il 71% dei turisti italiani vorrebbe trovare menù con ricette che fanno bene alla salute. Ecco che la Dieta mediterranea diventa un asset da valorizzare e attraverso cui connotare l'offerta turistica. L'ambito rurale costituisce il luogo ideale dove staccare dalla routine giornaliera, dalla tecnologia (con il 62% degli intervistati che desidera fare viaggi enogastronomici in cui ci sia la possibilità di un digital detox), dalla confusione delle città stando con parenti e amici (quasi 6 turisti su 10 vorrebbe trovare proposte di viaggio in ambito rurale per stare con i propri cari).
Prospettive positive - Le prospettive per quest'anno sono positive. Nonostante la crisi, circa 1 turista italiano su 3 dichiara di avere un budget superiore al 2022 da dedicare all'acquisto delle proposte enogastronomiche.
"Gap tra interesse esperienze e fruizione" -
"L'alto interesse dei turisti, l'offerta eccellente del nostro Paese, la crescita attesa per il turismo dei prossimi anni ci regala un incredibile tris di assi per il prossimo futuro - afferma Roberta Garibaldi. "La sfida è oggi quello di trasformarlo in un poker, lavorando sui fattori per fare esplodere le potenzialità. Si evidenzia un grande gap tra l'interesse alle esperienze e l'effettiva fruizione, tutte le regioni vantano una ricchezza che può essere ulteriormente valorizzata. È importante preservare e valorizzare il patrimonio culinario italiano, i paesaggi, le piccole botteghe e gli artigiani del gusto, per garantire una crescita nel lungo periodo costante, armoniosa ed equilibrata nel rapporto tra mete più rinomate e le meno note aree interne", ha concluso Garibaldi.