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Si avvicina la Maturità, ma come ci si diploma all’estero?

L’esame di Stato conclusivo del ciclo di scuole superiori mette a dura prova gli studenti italiani, che dovranno affrontare due prove scritte e una orale

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Se per molti studenti l’inizio del mese di giugno è sinonimo di vacanze, vista l’imminente chiusura delle scuole, per chi conclude il ciclo scolastico rappresenta un periodo particolarmente stressante, in preparazione agli esami di Stato. Ciò vale soprattutto per gli alunni di quinto superiore, chiamati ad affrontare la Maturità 2023: il traguardo che, nel bene o nel male, metterà la parola “fine” alla loro vita da alunno (per chi farà l’università si apre tutto un altro mondo). E questo vale non solo per le ragazze e i ragazzi italiani. Un po’ dappertutto, infatti, nelle stesse settimane o nel corso dell’anno si svolgono verifiche simili.

Come si svolge la Maturità in Italia

Per quanto riguarda il nostro Paese ricordiamo che, in base alla normativa di riferimento, l’esame è composto da due prove scritte, a carattere nazionale (elaborate cioè direttamente dal Ministero dell’Istruzione e del Merito), seguite da un colloquio orale, in cui gli studenti, oltre a dimostrarsi capaci di mettere in collegamento le diverse materie, dovranno dedicare alcune parole alla propria esperienza di PCTO (l’ex alternanza scuola lavoro) e alle conoscenze in tema di Educazione Civica. Il tutto, di fronte a una commissione “mista”, ovvero composta da tre docenti interni e tre esterni, a cui va ad aggiungersi un presidente, anche questo esterno. Senza dubbio un esame complicato. Ma come se la passano gli studenti sparsi negli altri Paesi del mondo? Per capirlo, il sito Skuola.net ha voluto fare un “viaggio” in altre grandi nazioni, alla scoperta delle loro Maturità.

Spagna: un unico esame per diplomarsi e accedere all’università

In Spagna, il percorso per ottenere il diploma passa attraverso il programma chiamato “Bachillerato”, che dura due anni e viene intrapreso dopo aver conseguito il “Graduado en Educación Secundaria”, ovvero il titolo ottenuto alla fine dell’istruzione obbligatoria, intorno ai 16 anni.

La storia di quella che possiamo considerare la “Maturità spagnola”, però, è tutt’altro che lineare. In passato, il Bachillerato veniva ottenuto senza dover sostenere una prova finale. Allo stesso tempo era richiesto, per coloro che desideravano continuare gli studi, un esame a parte di ammissione all’università. Solo in un secondo momento è stato introdotto un esame finale per il Bachillerato, mantenendo comunque la prova di ammissione all’università come passaggio obbligatorio successivo. Questo ha causato non poche proteste da parte degli studenti, portando infine a nuovi provvedimenti.

Perciò, alcuni anni fa, il governo guidato da Zapatero, ha deciso di riformare il sistema educativo introducendo un nuovo esame finale, simile al nostro esame di Maturità. Simile, ma non uguale: questo esame del Bachillerato, infatti, certifica la maturità degli studenti ma funge anche da prova di ammissione all’università. E, di conseguenza, l’organizzazione è affidata al Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con le comunità autonome e il coordinamento delle università spagnole.

In sintesi, attualmente, in Spagna gli studenti completano il percorso obbligatorio fino ai 16 anni e ottengono il titolo di Graduado en Educación Secundaria. Successivamente, seguono il programma di Bachillerato della durata di due anni, alla fine del quale devono superare un esame finale che certifica la Maturità e serve anche come lasciapassare per l’università.

Germania: quando il voto fa davvero la differenza

In Germania, l’esame associabile al nostro esame di Maturità è il cosiddetto “Abitur”, ovvero il titolo di studio ottenuto alla fine del Gymnasium, l’equivalente dei nostri licei. Dal latino “abire” (andare via, allontanarsi), l’Abitur sancisce dunque la fine del percorso di istruzione secondaria, fungendo anche da qualifica generale di ammissione all’università. Le commissioni esaminatrici che valutano l’Abitur sono interne alle scuole e l’esame stesso è considerato come una “certificazione” del percorso di studi appena completato, un po’ come funziona da noi. Le procedure specifiche non sono tutte uguali, ma differiscono a seconda dello Stato federale di riferimento.

Il voto finale è determinato, in maniera particolare, dai risultati ottenuti negli ultimi due anni di scuola. Inoltre, è interessante notare che la percentuale di studenti che supera l’Abitur è decisamente molto alta, attestandosi addirittura in prossimità del 100%.

Il voto può fare la differenza? Decisamente sì: gli alunni che ottengono una votazione molto alta possono scegliere liberamente a quale università iscriversi, mentre coloro che ottengono un punteggio più basso devono iscriversi all’università assegnata loro dall’Ufficio Centrale per il Collocamento degli studenti negli istituti universitari.

Bac francese: attenzione alle bocciature

In Francia, l’esame di Maturità corrisponde al “Bac”, abbreviazione di “Baccalauréat”. Superare questo esame è fondamentale per l’ammissione all’università, anche se non garantisce l’accesso alle prestigiose “Grandes Écoles” - le accademie più prestigiose - per le quali è richiesto un ulteriore esame di ammissione e un anno di studi aggiuntivo.

L’esame di Maturità francese si svolge a giugno, in due anni consecutivi: alla fine del penultimo anno, i maturandi affrontano la prova di Francese, con l’aggiunta della materia specifica di indirizzo; alla fine dell’ultimo anno, viene invece sostenuto l’esame in tutte le restanti materie. La valutazione è sempre affidata a una commissione esterna e il voto è espresso in ventesimi. Gli studenti francesi, in definitiva, non se la passano bene, anche perché il Bac è considerato molto selettivo e impegnativo, tanto che la percentuale di bocciature è piuttosto elevata (può arrivare al 20%). In particolare, la prova di filosofia ha fama di essere lo step più arduo.

A-level inglesi: scegliere bene per ottenere le certificazioni giuste

In Inghilterra, il corrispettivo del nostro esame di Stato prende il nome di “Advanced Level”, meglio noto come “ A-level”. Il funzionamento, però, è tutt’altro che sovrapponibile alla Maturità italiana. Destinato solo agli studenti di 18 anni con un buon curriculum scolastico, questo esame è indispensabile per l’iscrizione all’università. A differenza di molti altri Paesi, poi, non viene organizzato direttamente dalle scuole, ma prevede il coinvolgimento di enti specializzati esterni, che fanno sostenere diverse tipologie di A-level, a seconda delle certificazioni che si vogliono ottenere.

Entrando più nello specifico, in genere gli A-level consistono nella valutazione di tre materie scelte dagli studenti, le quali variano in base alla facoltà universitaria a cui si desidera accedere. Risulta quindi importante scegliere con cura gli A-level da affrontare, poiché la selezione delle discipline giuste permette di avviare il percorso verso una specifica facoltà.

Il voto finale dell’A-level è determinato in parte dall’andamento scolastico degli ultimi due anni, che incide per il 20-30%, e per il resto dal risultato ottenuto all’esame. Inoltre, dal 2000, l’esame di Maturità inglese è stato suddiviso in due parti: l’AS (Advanced Subsidiary Level), che si svolge il penultimo anno di scuola e copre circa il 50% del programma di studi, e l’A2, che viene sostenuto alla fine dell’ultimo anno e riguarda il resto del programma. Si tratta, dunque, di un esame molto diverso dal nostro. Anche se, poi, la percentuale dei promossi si attesta circa al 96%, un numero simile a quello che si registra in Italia.

USA: una competizione a colpi di crediti

Negli Stati Uniti, invece, non esiste un esame di Maturità centralizzato o standardizzato a livello nazionale come in altri Paesi, tra cui il nostro. Il sistema educativo a stelle e strisce è infatti regolato in maniera differente da Stato a Stato e da distretto scolastico a distretto scolastico. In generale, per conseguire il diploma di scuola superiore negli Stati Uniti, gli studenti devono raggiungere un certo numero di crediti in diverse materie, ottenibile attraverso il completamento dei corsi durante i quattro anni di high school.

Ma, prima di guardare con invidia agli studenti d’Oltreoceano, chiariamo che il percorso verso il diploma, negli USA, è tutt’altro che una passeggiata. Il sistema scolastico superiore americano è infatti noto per essere tra i più competitivi al mondo. Come mai? Innanzitutto, l’assenza di un esame finale non si traduce in un’assenza di esami in generale, anzi: il rendimento scolastico degli studenti viene valutato, per ogni disciplina, passo dopo passo, in base ai compiti da svolgere a casa, alle relazioni scritte, alle discussioni effettuate in classe, nonché a seconda dell’esito di esame scritto finale previsto per la fine del corso.

Inoltre, il sistema scolastico statunitense lascia grande libertà agli studenti, che possono personalizzare parte del proprio percorso di studio. Un elemento che, se da un lato può essere considerato estremamente positivo, dall’altro carica di responsabilità l’alunno di turno, il quale dovrà costruire autonomamente un buon curriculum, con tanto di corsi facoltativi per accumulare crediti, spendibili poi a livello lavorativo. Se l’intenzione dello studente è, invece, quella di iscriversi alle università il discorso si complica ulteriormente, visto che spesso richiedono voti altissimi, oltre a rette astronomiche, per potervi solo accedere.

Albania: due materie obbligatorie, che diventano quattro se si punta all’università

Pur trattandosi di un piccolo paese, l’ Albania rappresenta un caso particolare, da riportare. Il processo di valutazione conclusivo degli studi superiori, qui, è noto come “Matura Shtetërore” ed è stato aggiornato nel 2006. Anche in questo caso, l’esame è un requisito fondamentale per il completamento del percorso scolastico e per l’ammissione all’università. La sua organizzazione è affidata all’AVA (Agenzia di Valutazione Centrale), che si occupa della preparazione delle prove, della selezione degli esaminatori a livello nazionale e della valutazione dei compiti svolti dagli studenti.

L’esame di Maturità in Albania comprende due materie obbligatorie: Lingua e Letteratura Albanese e Matematica. Tuttavia, per poter accedere all’università, gli studenti devono affrontare il test in altre due materie, scelte all’interno di una lista di otto discipline. La durata dell’esame si estende su tre giornate tra giugno e luglio: i primi due giorni sono dedicati alle suddette materie obbligatorie, mentre il terzo giorno riguarda le materie facoltative. La valutazione finale dell’esame di Maturità è espressa in base a una scala da 1 a 10, dove i punteggi più alti indicano un migliore rendimento. Il risultato ottenuto nell’esame ha un impatto significativo sulle opportunità future degli studenti, influenzando l’ammissione all’università e le scelte accademiche successive.

Svezia: dove i docenti la fanno da padroni

La Svezia va ad aggiungersi a quei Paesi che non prevedono un vero e proprio esame di Maturità. Durante il percorso di studi, infatti, gli studenti sono sottoposti a una serie di test di valutazione preparati dalle singole scuole in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per l’Educazione. Con una caratteristica piuttosto singolare: i docenti hanno la libertà di decidere quando somministrare tali test agli studenti. Una variabile in più che può incidere parecchio sul voto finale di uscita. Ma non è detto che ciò pregiudichi il successivo accesso all'università: i requisiti di ammissione variano a seconda delle politiche adottate da ciascun ateneo.

Il Gaokao cinese, l’esame più difficile del mondo

La Cina, probabilmente, è la nazione con l’esame di fine ciclo più selettivo di tutti: il “Gaokao”. Si tratta di un esame nazionale che viene svolto ogni anno a giugno e rappresenta un momento cruciale per la vita degli studenti cinesi, poiché rappresenta un vero e proprio spartiacque, determinando in maniera piuttosto rigida l’accesso all’istruzione universitaria.

Il Gaokao copre diverse materie, tra cui Cinese, Matematica e Lingua Straniera, insieme ad altre discipline a scelta. Gli studenti, per superarlo bene, devono prepararsi attentamente, perché il punteggio ottenuto avrà un impatto significativo sulle opportunità future di istruzione e carriera. Per questo, è noto per essere estremamente impegnativo e competitivo. Per affrontarlo, gli studenti vengono sottoposti a una rigorosa preparazione durante gli anni di scuola superiore, spesso partecipando a lezioni supplementari o a programmi di studio intensivi al di fuori dell’orario scolastico regolare. Anche per questo, il livello di stress che subiscono gli alunni cinesi durante il Gaokao è a dir poco elevato, tanto da guadagnarsi la fama di “esame più difficile al mondo”.

Una pressione condivisa anche dagli insegnanti, che si vedono costretti ad aumentare la mole di lavoro per preparare gli alunni a dovere, fornendo loro sempre più esercizi in vista della prova. Questo metodo, noto come “cramming”, si basa sull’intensa memorizzazione delle nozioni fornite per assorbire grandi volumi di informazioni in un breve lasso di tempo. Un approccio, questo, spesso oggetto di critiche per diversi ordini di ragioni, tra cui: la mancanza di enfasi nell’insegnamento, la tendenza ad annullare personalità ed emozioni negli studenti e la totale assenza di pensiero critico. Ecco spiegato perché il Gaokao viene spesso associato a comportamenti estremi, così come all’incremento dei tassi di abbandono scolastico e persino a un aumento dei casi di depressione clinica tra gli adolescenti.

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